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Treno Foggia-Manfredonia. Per il WWF Foggia “La politica batta un colpo (se è ancora in vita)

La stazione di Manfredonia e il treno-tram mai entrati in funzione (foto web) ndr.
di Redazione

FOGGIA, 27 GEN. (Com. St.) - «Dopo la disponibilità finalmente manifestata da Ferrovie del Gargano per ammodernare e riattivare la linea ferroviaria Foggia-Manfredonia tutto l’anno – anche con treni notturni, come ha affermato in un’intervista l’ing. Daniele Giannetta – per i politici di Capitanata e per l’assessore Giannini non ci sono più scuse: se RFI e Trenitalia non sono interessati al progetto, che si facciano da parte e si apra la possibilità di intervento ad altri operatori ferroviari che si sono dichiarati disponibili a gestire la tratta e che hanno concretamente dimostrato di saperlo fare.
È stato nell’ormai lontano 2016 che il WWF Foggia lanciava l’iniziativa “un SMS a Emiliano per il treno Foggia-Manfredonia” per far sì che il progetto di ammodernamento della linea venisse inserito nel Patto per la Puglia. Ed effettivamente furono stanziati 50 milioni di euro per l’intervento.
Un anno dopo lo stanziamento, senza che la Regione avesse fatto un solo passo avanti sulla progettualità, il WWF chiedeva che i Consigli comunali di Foggia e Manfredonia deliberassero una mozione di sostegno e di sollecito per la realizzazione dell'opera. Stessa cosa avrebbe potuto fare anche l'Ente Parco nazionale del Gargano, sostenendo il progetto di ammodernamento della ferrovia Foggia-Manfredonia.
Gli appelli a Regione, Provincia ed Ente Parco a non abbandonare il progetto si sono susseguiti puntuali negli anni, nel silenzio colpevole di tutta la politica locale, con Trenitalia libera di lucrare sui più economici servizi automobilistici sostitutivi, pagati dalla collettività con la tariffa ferroviaria.
Ogni giorno, alle sei corse automobilistiche sostitutive di Trenitalia si aggiungono altre undici con autobus gestite dalla SITA, con tempi di percorrenza del 50% più lunghi rispetto al treno. Questa irrazionale sovrapposizione fa sì che spesso le corse sostitutive di Trenitalia e gli autobus SITA partono a distanza di pochi minuti l’una dall’altra, lasciando invece scoperti altri orari della giornata. Un servizio, in definitiva, inadeguato al bacino di utenza servito che, di fatto, favorisce l’uso dell’auto privata, con tutte le conseguenze sul volume di traffico e sulla pericolosità della statale 89.
Ora è il momento di dire basta a tutto questo. Le chiare parole del Direttore di esercizio di Fergargano sono inequivocabili: la tratta è di interesse commerciale e i 50 milioni di euro bastano e avanzano per realizzare i necessari lavori di ammodernamento e anche per pensare ad un servizio avveniristico come il treno a idrogeno. La Regione ne deve prendere atto e agire di conseguenza.
Il potenziamento della linea ferroviaria Foggia-Manfredonia è un’opera strategica, già prevista nei vari atti di programmazione sovracomunale, che risponde alle odierne istanze di mobilità sostenibile e a basso impatto ambientale. Ma sarebbe anche utile per il trasporto merci, creando le premesse per il ripristino del collegamento con il porto industriale di Manfredonia e la sua rivitalizzazione. Con l’ammodernamento della Foggia-Manfredonia e lo spostamento del servizio di trasporto dalla gomma al ferro, si potranno anche potenziare i collegamenti interni in un’ottica turistica, redistribuendo sul Gargano l’attuale chilometraggio delle corse automobilistiche e dando un senso all’esistenza dell’attuale stazione fantasma di Manfredonia Ovest. In una visione di sistema, la rete dei servizi automobilistici potrebbe collegarsi alla rete sentieristica del parco prevedendo delle specifiche fermate all’inizio del percorsi escursionistici e non a caso su questo punto il WWF ha più volte, e finora invano, sollecitato l’Ente parco a prendere posizione sulla vicenda.
Il Gargano e le città di Foggia e Manfredonia – prima e terza città della Capitanata – hanno tutto il diritto di esigere un servizio di trasporto adeguato al bacino di utenza servito.
Il WWF fa appello al sindacato e ad altri soggetti organizzati della società civile per costituire un comitato a sostegno del progetto e chiedere un chiaro impegno della Regione a favore degli utenti del trasporto pubblico, abbandonando una volta per tutte l’atteggiamento di supina accondiscendenza che ha avuto finora verso le aziende di trasporto, evidentemente più interessate a lucrare sulle inefficienze del sistema che a rimettersi in gioco e potenziare nel suo complesso il servizio sul Gargano».



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