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“Qui e altrove”, il corto dei ragazzi del Fornelli di Bari

Carcere (foto web) ndr.

di Redazione

BARI, 26 OTT. (Com. St.) - Quando uscirò dovrò imparare nuovamente a camminare… (un detenuto del Fornelli)
 
La possibilità di immaginarsi in nuovo spazio, di esplorare nuovi settori della conoscenza, di ripensare o pensare per la prima volta al proprio benessere attraverso l’alimentazione. “Qui e altrove” è il titolo del corto realizzato dai ragazzi del Fornelli - Istituto Penale per i Minorenni di Bari, nell’ambito del progetto Caffè Ristretto di Teresa Petruzzelli e Mariangela Taccogna.

Il corto sarà presentato il 28 ottobre alle ore 14 all’interno del Fornelli come evento conclusivo della settima edizione di Caffè Ristretto dedicata ai temi della natura e del benessere.  
Ogni ragazzo ha scritto un suo elaborato che ha ispirato il corto accompagnato dalle musiche originali di Mr.Saxtronic. Alla proiezione, non aperta al pubblico, saranno presenti i ragazzi detenuti, Paola Romano, assessore alle Politiche giovanili e Pubblica Istruzione del Comune di Bari, Nicola Petruzzelli, direttore del carcere, Giulio Piliero dirigente del CiPa 1 di Bari, le responsabili del progetto Teresa Petruzzelli e Mariangela Taccogna e la polizia penitenziaria.

Caffè Ristretto, il caffè letterario nel carcere di Bari, uno dei primi a livello nazionale, ha inaugurato questa settima edizione a settembre.  Nel corso degli incontri otto detenuti sono stati coinvolti per tre giorni a settimana in attività laboratoriali di scrittura creativa, di lettura, incontri informativi e formativi con personaggi del mondo della cultura e dello sport, imprenditori e giornalisti. Tra gli ospiti di questa edizione di Caffè Ristretto ci sono Manlio Epifania della Masseria dei Monelli, Angelo Santoro della cooperativa Semi di vita,  Mariella Lippo  di Artemisia, Piero Schepisi presidente della cooperativa Unsolomondo, Francesco Giannico dell’associazione Musica e Natura, Sebastiano Loseto di Barproject-Ass Splash, Gianni Macina  di In.Con.Tra e Dino Bartoli istruttore federale di Judo.

Il progetto da sempre finanziato e sostenuto dall’Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Bari e dall’Assessorato al Diritto allo studio e alla Formazione della Regione Puglia, con il patrocinio dell’ufficio Garante dei diritti dei detenuti, è ormai un punto di riferimento culturale non solo per i detenuti e i docenti della scuola carceraria, ma per tutta la cittadinanza. Gli ospiti e interlocutori dei laboratori di scrittura e lettura (giornalisti, critici, editori, artisti, scrittori, testate giornalistiche, studenti, politici, associazioni di volontariato e culturali) sono diventati parte attiva del processo relazionale e del dibattito con i detenuti della casa circondariale.



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