Operazione “BLUE BOX”: risultato straordinario della Guardia di Finanza di Bari, in un’operazione condotta all’alba con quindici ordinanze di custodia cautelare e ingente sequestro di stupefacenti
Una immagine della conferenza. (foto V. Ruccia) ndr.
di Maria Rosaria Rubino
BARI, 19 NOV. - Una complessa attività investigativa nel settore del contrasto al traffico di sostanze stupefacenti coordinata dalla Procura della Repubblica di Bari, Direzione Distrettuale Antimafia, è terminata alle prime luci dell’alba con l’applicazione di misure cautelari personali a carico di 15 soggetti (10 in carcere e 5 agli arresti domiciliari). Oltre 120 militari del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e della Stazione Navale di Bari della Guardia di Finanza di Bari stanno, inoltre, dando esecuzione in Puglia, Lombardia e Sicilia, a un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di 3,5 milioni di euro, entrambi emessi dal G.I.P. del locale Tribunale.
Sono 28 le persone complessivamente indagate, a vario titolo, per i reati di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, associazione finalizzata al traffico illecito aggravato dalla transnazionalità, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, introduzione nello Stato di monete falsificate e trasferimento fraudolento di valori e ricettazione. Quindici degli indagati sono destinatari di misura restrittiva, dieci dei quali sono stati portati in carcere: 1) C.G. cl. ’56, detto “U’ Molfettese”; 2) C.G. cl. ‘80; 3) M.G. cl. ’74, detto “Il pelato”; 4) S.A. cl. ’72, detto “Montecitorio”; 5) B.V. cl. ’75, detto “Tre bandiere”; 6) M.V. cl. ’64, detto “Il notaio”; 7) D.A. cl. ‘85; 8) S.G. cl. ’90, detto “Z”; 9) M.G. cl. ’96, detto “U' uarnaridd”; 10) C.L. cl. ’61, detto “Luli”. Agli arresti domiciliari finiscono invece: 1) M.M. cl. ‘86; 2) G.B. cl. ‘72; 3) B.A. cl. ‘77; 4) C.R. cl. ‘87; 5) G.F. cl. ‘92. Tre dei quali risultano far parte di famiglie percettrici di reddito di cittadinanza.
L’operazione, convenzionalmente denominata “BLUE BOX” segna l’epilogo di un’articolata attività d’indagine svolta attraverso l’incrocio dei dati risultanti dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, dai tabulati telefonici, dalle registrazioni video, dalle georeferenziazioni satellitari GPS e dalle attività di continui controlli e pedinamenti. Queste hanno consentito di disvelare l’esistenza di un’associazione criminale a carattere transnazionale finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti (marijuana, hashish e cocaina), con sede operativa a Bisceglie, composta da soggetti residenti nelle province di Bari e BAT e attiva in territorio italiano ed estero (tra cui figurano la Spagna e i Paesi balcanici).
Il successo dell’operazione ha portato al sequestro di kg 709,42 di marijuana, kg 1.036,86 di hashish, gr. 333 di cocaina, 1 pistola Glock, munizionamento di vario calibro, oltre 339.000 euro in contanti, 14 autoveicoli, 1 motoveicolo e 1 motopeschereccio, con la conseguente denuncia alla competente Autorità Giudiziaria di 25 soggetti, di cui 17 tratti in arresto in flagranza di reato. Inoltre, le indagini sono state in grado di dimostrare come gli associati utilizzassero tra loro un linguaggio in codice ricco di termini allusivi; è stata proprio l’interpretazione del linguaggio criptico da parte degli investigatori a dare ulteriore conferma delle azioni svolte dai componenti dell’associazione, che prediligevano sempre il contatto diretto tra di loro e con i fornitori e clienti delle sostanze stupefacenti.
Il linguaggio criptico, tuttavia, è stato uno dei diversi stratagemmi utilizzati dall’associazione criminale per occultare la presenza dei propri illeciti: tra questi, anche l’utilizzo di automezzi dotati di “doppi fondi” per il trasporto di merce illecita e di un’autorimessa di Bisceglie (BT) con lo scopo di nascondere le ingenti quantità di droga.
L’associazione, inoltre, disponeva di una cassa comune nella quale confluiva il ricavato della vendita degli stupefacenti e dalla quale attingevano per la ripartizione degli utili.
Oltre alle misure cautelari personali è in corso a carico dei componenti dell’organizzazione criminale anche il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca “per sproporzione” e “per equivalente”, di beni immobili, mobili registrati e rapporti finanziari per un valore complessivo di 3,5 milioni di euro.
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