Spazio pubblicità disponibile

Ultim'Ora

Università. Dottorato di Ricerca sul patrimonio culturale, al via i nuovi corsi

La locandina (foto in allegato) ndr.

di Redazione

FOGGIA, 28 NOV. (Com. St.) - Giovedì 3 dicembre, alle ore 15:00, in modalità telematica, come ormai è consuetudine per le lezioni universitarie, utilizzando la piattaforma Microsoft Teams, avranno inizio ufficialmente i corsi del nuovo Dottorato di Ricerca nel campo del patrimonio culturale: “Patrimonio archeologici, storici, architettonici e paesaggistici mediterranei: sistemi integrati di conoscenza, progettazione, tutela e valorizzazione” (PASAP_Med).
La lezione inaugurale è stata affidata al prof. Daniele Manacorda, già ordinario di Metodologia della ricerca archeologica all’Università Roma Tre, che affronterà un tema centrale in un Dottorato che vede l’apporto di archeologi e architetti: ‘L’archeologia tra conoscenza e progetto’.

Introdurranno i lavori i rappresentanti delle tre istituzioni che promuovono il Dottorato: il prof. Stefano Bronzini, rettore dell’Università di Bari, il prof. Francesco Cupertino rettore del Politecnico di Bari, il prof. Massimo Inguscio presidente del CNR.
Il nuovo Dottorato, coordinato dal prof. Giuliano Volpe, conta su un collegio dei docenti di alto profilo con ventotto docenti afferenti a Università di Bari, Politecnico di Bari, CNR-Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale, Università del Salento, di Foggia, della Basilicata, Vrije Universiteit Amsterdam, Université Bordeaux-Montaigne, Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales Paris, Universidad Pablo de Olavide Sevilla, Université de Strasbourg, McGill University Canada, Universidad de Córdoba. Il dottorato si configura, quindi, non solo come espressione dell’intero sistema universitario pugliese ma anche con una spiccata connotazione internazionale.

Per il primo anno sono stati reclutati, tra quasi settanta candidati, ben tredici dottorandi provenienti da molte università italiane e straniere, grazie alle borse di studio messe a disposizione dall’Università e dal Politecnico di Bari, dal CNR e dalla Regione Puglia. Vari e articolati nel tempo e nello spazio sono i temi affrontati dai dottorandi nei loro progetti di ricerca: si va dalle architetture medievali della Capitana ai paesaggi del limes orientale tra Iraq e Giordania letti attraverso le foto aeree, dagli edifici per giochi gladiatori nelle province greco-romane ai viaggiatori del XIX in Puglia, dalle ceramiche preistoriche a quelle altomedievali, dalle produzioni ceramiche antiche ai paesaggi contemporanei di Taranto, dai mosaici romani della Puglia a Oria medievale e agli insediamenti rupestri indagati anche con le tecnologie multimediali, dai restauri antichi in siti archeologici colpiti da terremoti allo studio dell’autonomia contadina nell’Italia del I millennio.

Il Corso punta, infatti, alla formazione di esperti di elevato profilo scientifico, in grado di operare nella ricerca, tutela, valorizzazione, comunicazione e gestione del patrimonio culturale, che sarà garantita affiancando alla tradizionale formazione in ambito archeologico e architettonico una preparazione multi e interdisciplinare che consenta di acquisire una reale capacità nell’uso di diversi sistemi di fonti, approcci, metodi e tecniche con una forte interazione tra aspetti scientifici, storici, storico-artistici, culturali e ambientali, strutturali, tecnologici, economici, sociali ed etici.

L’approccio è stratigrafico, contestuale e fortemente diacronico, aperto all’integrazione tra fonti, metodi e tecnologie d’indagine e consolidati filoni di ricerca settoriale (archeologia dei paesaggi urbani, rurali e subacquei; archeologia urbana e dell’architettura; storia dell'arte, archeologia pubblica; archeologia digitale; bioarcheologie; archeometrie; storia dell’architettura e analisi dei monumenti, progettazione architettonica e paesaggistica per il patrimonio, restauro anche strutturale; open science e open data).

È il paesaggio a rappresentare l’elemento comune, ideale per favorire la convergenza multidisciplinare di specializzazioni, metodi, strumenti diversi. Il corso cerca di rispondere a un bisogno molto sentito: offrire ‘formazione archeologica’ agli architetti e una ‘educazione alla cultura della progettazione’ agli archeologi.

Ambiti di ricerca privilegiati sono: archeologia dei paesaggi; archeologia urbana; archeologia digitale; archeologia pubblica; archeologia dell’architettura; storia dell'arte; bioarcheologie; archeometrie; storia dell’architettura e analisi dei monumenti; progettazione architettonica e paesaggistica; restauro; open science e open data.




lagazzettameridonale.it © All Rights Reserved (Tutti i diritti di questo articolo sono Riservati)



 

Nessun commento