Calcio. Il Foggia vince con la Turris e torna a sorridere
di Mario Schena
FOGGIA, 7 MAR. - Vincere per raggiungere l’obiettivo salvezza. Queste le parole dell’allenatore del Foggia prima della gara con la Turris. Visto come sono andate le partite delle altre squadre sarebbe bastato anche un pareggio per continuare il viaggio verso la permanenza. Il campo ha premiato i rossoneri che nel secondo tempo hanno legittimato la vittoria. Il Foggia veniva dal deludente pareggio interno con la Vibonese, che comunque aveva interrotto la serie negativa di quattro sconfitte consecutive, mentre la Turris era reduce dalla sconfitta di Potenza, la settima nelle ultime nove partite che aveva visto l’esordio di mister Caneo da un paio di settimane a Torre del Greco al posto di Francesco Fabiano. Nel Foggia assenti lo squalificato Dell’Agnello oltre a Turi, Said e Tomassini, ancora fermi per problemi muscolari. Non convocato Rocca, a riposo precauzionale dopo l’infortunio accusato mercoledì nella gara contro la Vibonese. Marchionni ha mandato in campo i suoi con Fumagalli in porta. Anelli, Gavazzi e Del Prete in difesa, esterni di centrocampo Di Jenno e Kalombo, in mezzo al campo Garofalo, Salvi e Morrone, punte Curcio e D’Andrea. Ha diretto Mattia Caldera della sezione A.I.A. di Como assistito da Thomas Miniutti di Maniago e Giorgio Lazzaroni di Udine, quarto ufficiale di gara, Martina Molinaro di Lamezia Terme.
Primo Tempo – parte bene la Turris che prende possesso della metà campo di un Foggia apparso ancora una volta inizialmente piuttosto timoroso. Dopo quattro minuti si fa pericolosa la squadra di casa con una conclusione di Giannone che ci prova con un tiro a giro che va lontano dalla porta del Foggia. Dopo quattro minuti Persano getta alle ortiche un’occasione di platino tirando piano e centrale dall’altezza del dischetto del rigore. Si scuote il Foggia e Del Prete schiaccia di testa un palone proveniente dalla bandierina dell’angolo, bravo il portiere della Turris ha parare d’istinto. Al diciassettesimo Garofalo va alla conclusione da fuori area, ma la palla termina sul fondo. Dopo un minuto è bravo Fumagalli ha salvare la propria porta con una parata anche questa d’istinto su conclusione ravvicinata. La Turris gioca meglio e crea di più, ma a passare in vantaggio è il Foggia con un eurogol di Curcio che ricevuto il pallone in area si coordina ed in rovesciata infila la sfera nell’angolo basso alla destra di Lonoce. Dura solo sei minuti il vantaggio dei rossoneri. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo si accende una mischia davanti a Fumagalli che Loreto risolve mettendo la sfera in rete. Al trentunesimo punizione di Curcio da ottima posizione centrale quasi al limite dell’area mandata alta. Al trentaduesimo la parata in tuffo di Fumagalli che devia in angolo la conclusione di Giannone. In pieno recupero la Turris sfiora il vantaggio su calcio di punizione di Giannone che non passa lontano dall’incrocio dei pali.
Secondo Tempo – La svolta della gara al dodicesimo quando Lorenzini si prende iol secondo giallo per un inutile fallo a centrocampo e lascia i suoi in dieci. Marchionni richiama kalombo e manda in campo Balde. Il Foggia è decisamente più vivo e propositivo del primo tempo e comincia, complice la superiorità numerica a mettere alle corde la Turris. Al ventiduesimo D’Andrea devia di testa un traversone dalla destra mandando la sfera non lontana dal palo alla sinistra dell’estremo difensore biancorosso. La Turris arretra e sembra stanca, il Foggia ne approfitta, spinge e al quarantesimo passa in vantaggio su autorete di Ferretti che nel tentativo di mettere di testa in angolo un cross teso dalla destra batte Lonoce. La Turris accusa il colpo, si disunisce e si spinge in avanti lasciando spazio al Foggia che manovra palla a terra e al quarantatreesimo segna il terzo gol, con Curcio che servito egregiamente in area da D’Andrea, batte Lonoce con un preciso piattone. La gara finisce qui, inutili i quattro minuti di recupero durante i quali non accade nulla. Vince e meritatamente il Foggia che ora può davvero giocare con la serenità di una salvezza ormai raggiunta.
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