Calcio. Un Foggia inguardabile pareggia a reti bianche con la Vibonese
di Mario Schena
Foggia 03 marzo – Il Foggia chiamato a vincere dopo una serie preoccupante di sconfitte consecutive, pareggia con la Vibonese, giocando oltretutto male, a conferma di una preoccupante involuzione tecnica e di una sterilità offensiva che rischia di cronicizzarsi. Termina zero a zero una brutta partita contro un avversario inconsistente. I rossoneri contro la Vibonese erano chiamati ad una decisa inversione di tendenza. Dopo quattro sconfitte consecutive, seppur con le prime della classe, i “satanelli” non avevano più alibi e scuse da addurre, contro i calabresi quintultimi in classifica si poteva e doveva vincere. Tra le due squadre un solo precedente, disputato allo Zaccheria e risale alla stagione 2015/16, in Serie C stravinse il Foggia guidato da Roberto De Zerbi con un secco tre a zero, reti di Martì Riverola, Fabio Mazzeo e Vincenzino Sarno. Era la stagione in cui il Foggia perse poi la finale play-off per la B col Pisa di Rino Gattuso. Marchionni ha avuto a disposizione tutti i titolari, assenti solo gli infortunati Said, Turi e Tomassini mentre è rientrato in gruppo Riccardo Aramini. Il Foggia è sceso in campo con Fumagalli in porta, Anelli, Gavazzi e Del Prete in difesa, kalombo, Agostinone, Morrone, Garofalo Rocca, in attacco Curcio e D‘Andrea.
Primo Tempo - La voglia di vincere da parte del Foggia si nota subito, ma altrettanto evidente è la incapacità di essere aggressivi. Vibonese schierata a difesa della sua porta. Foggia all’attacco ed al quarto minuto D’Andrea non aggancia in area dopo il velo di Curcio. All’ottavo ci prova da lontano Del Prete concludendo di poco fuori. A ventitreesimo è Curcio a tentare il gol con un diagonale interessante, ma impreciso. Dopo un minuto Rocca impegna Marson alla parata a terra. Occasione ghiotta per i rossoneri al ventottesimo con Garofalo che, appostato sul secondo palo, cerca di incrociare sul palo opposto concludendo di poco fuori. Tenta di alleggerire la pressione la Vibonese ce va prima al tiro con Statella, forte, ma centrale e poi con un colpo di testa di Berardi che non passa lontano dal palo alla sinistra dell’estremo difensore rossonero. Al quarantaquattresimo il Foggia reclama il calcio di rigore per una trattenuta su Rocca, ma il signor Turrini fa chiaramente segno che non c’è stato fallo. Un inutile minuto di recupero e tutti negli spogliatoi per l’intervallo.
Secondo Tempo – Nel Foggia dentro Cardamone e Dell’Agnello, fuori Agostinone e Garofalo. Foggia con Curcio a centrocampo e con il quattro, quattro, due. Il gioco è confuso. Il Foggia non è lucido e continua ad essere incapace di creare palle gol. Al quinto però il direttore di gara sorvola clamorosamente su un fallo di mani in area su conclusione di Morrone. Nel Foggia si fa male Rocca, dentro Salvi. Al diciottesimo La spizzata di D’Andrea in area sfiora il palo alla sinistra di Marson. Fuor anche D’Andrea e dentro Nivokazi. Al ventitreesimo Curcio gira in area e Marson respinge.al ventisettesimo Foggia sfortunato. Curcio su calcio di punizione da venti metri coglie l’incrocio dei pali. Il Foggia assalta l’area calabrese, ma senza lucidità e precisione. Cinque i minuti di recupero durante i quali Dell’Agnello trova il tempo di farsi espellere per aver colpito un avversario a palla lontana. Triplice fischio e tutti a casa al termine di una partita al limite dell’inguardabile. Brutto esordio in casa per la il nuovo presidente del Foggia Anna Maria Pintus, prima donna in centouno anni di storia del club rossonero. Per lei ed i suoi collaboratori c’è tanto lavoro da fare.
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