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Grumo Appula (Ba): Arrestato nella notte per furto, viene sottoposto agli arresti domiciliari dai quali evade, arrestato di nuovo [CRONACA DEI CC. ALL'INTERNO]

Un arresto dei CC. a Grumo. (foto cc.) ndr.

di Redazione

BARI, 5 MAG. (COMUNICATO STAMPA) - È successo a Grumo Appula ove un 32enne, con diversi precedenti penali a suo carico, è riuscito a farsi arrestare per ben due volte nell’arco di 24 ore. Il giovane era stato tratto in arresto, per tentato furto aggravato perpetrato in danno di un’attività commerciale sita in Bari. Lo stesso era stato sottoposto al regime di arresti domiciliari presso la propria abitazione, in Grumo Appula. Tuttavia la medesima mattina, dopo essersi riposato, ha deciso di uscire. Le fulminee ricerche dei Carabinieri della locale Stazione, che si sono immediatamente attivati per rintracciare l’uomo, hanno portato in poche ore alla sua cattura. Infatti dopo aver controllato i luoghi maggiormente frequentati dallo stesso, la stazione ferroviaria, quella dei pullman, le vie principali del Comune, le ricerche venivano estese a quelle periferiche del paese. L’intuizione è stata corretta, infatti, l’evaso veniva rintracciato sulla strada Provinciale che conduce da Binetto a Palo del Colle. Il giovane, una volta fermato e controllato veniva nuovamente tratto in arresto, questa volta per il reato di evasione. Sottoposto nuovamente al regime degli arresti domiciliari, adesso dovrà rispondere davanti all’A.G. del reato di tentato furto aggravato e di evasione. 

CARABINIERI DI MONOPOLI. OPERAZIONE"LOCK DOWN". 5 ARRESTI 

Alle prime ore dell’alba, nelle provincie di Bari, Foggia e Lecce, i Carabinieri della Compagnia di Monopoli hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Bari – Sezione G.I.P., su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 5 individui, indagati in concorso per i reati di furto aggravato e ricettazione. L’indagine, condotta fra febbraio e luglio 2020, ha consentito di disarticolare una rete di soggetti, originari di Bitonto e dediti ai furti di auto, rubate soprattutto nella città di Bari e in seguito trasportate presso un autodemolitore del Foggiano, il quale provvedeva allo smontaggio dei pezzi e all’immissione in un mercato parallelo. In particolare, è stato ricostruito il modus operandi degli indagati, tutti gravati da precedenti per reati contro il patrimonio, operativi anche durante il periodo del lock- down nazionale. Il gruppo, specializzato nel settore, sceglieva il mezzo da rubare solo dopo un accurato sopralluogo e utilizzava, all’occorrenza, centraline clonate e chiavi contraffate, mentre la fuga era garantita da una “staffetta” che segnalava l’eventuale presenza delle forze di polizia. Le autovetture, una volta asportate, venivano nascoste presso un uliveto sito nelle campagne di Bitonto e “bonificate”, ovvero private di eventuali sistemi di allarme o di localizzazione. I militari dell’Arma hanno documentato vari furti di autovetture, per un valore complessivo stimato in circa 200.000,00 euro, che, per singolare ricorrenza di alcuni veicoli presi particolarmente di mira, avevano fatto registrare un crescente allarme fra la popolazione. Il “giro di affari” del circuito illecito è stato quantificato in circa 1.500 euro il prezzo di ogni auto ceduta al ricettatore, il quale, a sua volta, la “piazzava” a un prezzo non inferiore a euro 1.800. L’attività di indagine ha consentito, inoltre, di accertare come tra i propositi degli arrestati rientrasse anche quello di incendiare l’autovettura di un sottufficiale dell’Arma, quale “ritorsione” per aver recuperato parte di un carico di generi alimentari, proveniente dal “Fondo aiuti Europei agli indigenti” e destinato ad un’associazione umanitaria di Bari, trafugato da uno degli indagati durante un raid notturno.



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