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Calcio. Foggia ti aspettano tre derby di fuoco

Josè Antonio Chamot capitano del Foggia e della nazionale argentina (foto web) ndr

di Mario Schena

Foggia 13 ott. – Otto gare dodici punti, due dal secondo posto, ma con molto amaro in bocca per alcune gare perse o pareggiate per troppi errori. Dopo la sconfitta di Palermo è chiaro che questo Foggia abbia certificato che manca ancora di una precisa identità, alternando buone trame di gioco a svarioni topici. Otto gare disputate dove i rossoneri hanno vinto tre volte con Potenza, Andria e Messina, pareggiato tre gare con Monterosi, Latina e Juve Stabia e persi due incontri con Turris e Palermo. Il tutto ottenuto segnando dodici gol e incassandone nove. Un andamento altalenante condito da entusiasmo e delusione. Con Zeman è così. Se ne facciano una ragione quelli che erano fermamente convinti che con l’arrivo del boemo il Foggia potesse mettersi in testa alla classifica e dominare il Campionato. Zeman è un maestro, dipende poi dagli allievi riuscire a superare il compito in classe o beccarsi un’insufficienza. Il tecnico boemo si è dichiarato incredulo affermando nel post partita di Palermo: “Mi chiedete come mai si è perso oggi? Me lo chiedo anch’io, oggi i miei giocatori hanno regalato due gol su tre. Quella di oggi è una sconfitta su cui lavorare molto”. E come sempre ha ragione, i primi due gol dei rosanero sono stati un gradito regalo per un errore a centrocampo che ha innescato il contropiede del Palermo che ha capitalizzato al massimo l’errore del centrocampo foggiano. Inoltre va sottolineato anche che il Foggia ha iniziato con una difesa altissima lasciando il solo Markic a contrastare gli avversari e se si perde palla a centrocampo è matematico che gli avversari volino in contropiede in superiorità numerica. Zeman sarà rimasto anche incredulo, ma se andassimo a rivedere le cronache delle sue gare troveremmo decine di gol incassati alla stessa maniera della doppietta del Palermo. E’ ovvio che se hai una difesa come quella della sempre celebrata “Zemanlandia”, ma soprattutto se hai come centrale di difesa un certo Chamot, capitano della nazionale argentina, i danni vengono spesso limitati. Centrocampo e attacco non sono esenti da colpe. Troppi palloni persi in mezzo al campo, a volte poco pressing e soprattutto in attacco troppa leziosità a svantaggio della concretezza. Niente processi, sarebbero fuori luogo, non è accaduto nulla di irreparabile, è tutto rimediabile svolgendo molto lavoro tattico con la consapevolezza che se si fa quello che vuole mister Zeman i risultati arriveranno. Ora al Foggia lo aspettano tre derby. Domenica con il Monopoli che pare ridimensionato dopo l’avvio spumeggiante, poi mercoledì sera il derby dei derby al San Nicola contro la capolista Bari e per finire Foggia-Taranto allo Zaccheria. L’augurio è che il Foggia, al di là del risultato dimostri crescita regalando ai propri tifosi soprattutto bel gioco, poi se son rose……

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