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Il Presidente Mattarella apre l’Anno Accademico all’Università di Foggia. «Indispensabile la formazione delle coscienze nella lotta alla criminalità»

Il Pres. Sergio Mattarella durante la cerimonia (foto N. B.) ndr.

di Nico Baratta
 
FOGGIA, 25 OTT. - In pieno Semestre Bianco il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, fa visita a Foggia. La sua è ufficiale per l’apertura dell’Anno Accademico 2021/2022 all'Università.

Città blindata stamane 25 ottobre 2021, interdetta in molte aree limitrofe all’Ateneo e “calde” al transito veicolare e pedonale. Lo schieramento delle Forze dell’ordine è quella da film, con circa settanta agenti, assistiti da unità speciali, antisabotaggio, tiratori scelti, sezioni cinofile, artificieri. Foggia, come oggi, mai sotto l’occhio attento dell’antiterrorismo e Servizi Segreti.

In tutto un’ora la cerimonia ufficiale dell’apertura del nuovo anno Accademico all’Università di Foggia. A fare i saluti e gli onori di casa, presso la Facoltà di Economia, il Magnifico Rettore, prof. Pierpaolo Limone, che durante il suo discorso ha rimarcato l’esigenza di occupare con la cultura il vuoto sociale che porta anche all’aumento della criminalità.  Una realtà che l’UniFG può cambiare con i suoi 13mila universitari definiti dal Rettore “portatori sani”.

Un dato di fatto che il Pres. Sergio Mattarella conosce bene e che ha rimarcato nel suo discorso, affermando che: «Anche nella lotta alla criminalità, nell’impegno per sconfiggerla ed eliminarne la presenza l’Ateneo svolge un ruolo importante. Accanto all’attività di prevenzione e repressione, vi è una azione indispensabile che è quella della formazione delle coscienze».

Poi il Presidente della Repubblica ha indirizzato il focus sulla centralità delle università in Italia, chiamandole «Presidio di cultura, di senso della convivenza, di rispetto verso gli altri. L’ateneo è un presidio che esprime la volontà di crescita della popolazione e del territorio», rimarcando che per ottenerlo ci vuole un impegno particolarmente intenso.

A fine cerimonia, anche su facebook, Limone ringrazia: «Illustre Presidente, l’Università di Foggia la ringrazia per la Sua presenza, segno tangibile della vicinanza dello Stato. Averla all’Università di Foggia è stato per noi motivo di incoraggiamento e rappresenta la migliore premessa possibile per questo anno di lavoro e di studio. Buon anno accademico 2021-2022».

A far breccia nel cuore e nella mente di Mattarella ci ha pensato Mirko Bruno, presidente del consiglio degli studenti dell’Università di Foggia, «Il più grande cancro di questa terra è la criminalità organizzata» puntualizzando che chi ne giova è quella feccia che ogni giorno ospita giovani senza sogni, desideri e passioni. Un intervento tuonante nei contenuti affrontato con garbo e toni istituzionali, supportato dall’invito a essere liberi, legali e uguali: «Il diritto allo studio, declinato nel suo senso più ampio, inglobando valori di libertà e uguaglianza, è lo strumento più efficace contro la disuguaglianza sociale, grazie al quale un giovane studente può ricercare la propria strada ed imparare a conoscere se stesso, che è forse la sfida più grande che ognuno di noi è chiamato a compiere». Bruno, tuttavia, ci crede e ricorda ai presenti che «Impugnare una penna, un pennello o un violino al posto di una pistola non è retorica, è un atto di coraggio, il più poetico che ci sia. È un no convinto e imperituro». 

Alla cerimonia, oltre alle istituzioni locali, ha partecipato il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: «La presenza del Presidente della Repubblica Mattarella ha dato lustro all’inaugurazione dell’anno accademico, è un incoraggiamento che gli studenti hanno colto fino in fondo. C’è stato un discorso bello del rappresentante degli studenti che ha incoraggiato tutti a non mollare e a sfidare i nostri stessi limiti, perché Foggia se lo merita, è una città piena di gente perbene che non può essere descritta in modo semplicistico per luoghi comuni a causa della cronaca amministrativa dell’ultimo periodo. C’è bisogno di una reazione e la Regione Puglia è al fianco dell’Università, del commissario Marilisa Magno, e soprattutto al fianco delle istituzioni e di tutta la comunità foggiana che vuole lasciarsi alle spalle il passato e ricominciare da capo. Il PNRR con i suoi finanziamenti, con i suoi investimenti sui giovani è evidentemente l’occasione giusta e il Presidente Mattarella non se l’è fatta sfuggire,  per dire che la Repubblica è accanto alla città di Foggia e alla sua comunità».

Tra le persone istituzionali presenti stamane c’era anche l’assessore al Welfare della Regione Puglia, Rosa Barone: «La presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Foggia è un segnale importante per la città. Il Capo dello Stato ha parlato dell’importanza della formazione delle coscienze per contrastare la criminalità organizzata e in questo l’università di Foggia sta avendo un ruolo centrale per il nostro territorio, e abbiamo il dovere di fare il massimo per supportarla. Tutte le istituzioni devono lavorare in sinergia per dare a Foggia un futuro diverso. L’università crea quel fermento culturale e l'entusiasmo di cui abbiamo bisogno per combattere la criminalità. Faccio mio l’appello del Presidente Mattarella ai ragazzi di mettersi in gioco. La nostra città ha bisogno della spinta delle nuove generazioni per poter rinascere e per dare vita a quel cambiamento di cui parliamo da anni».

Una visita importante, che apre spiragli di legalità e soprattutto si spera abbia fatto breccia tra i giovani foggiani, che con lo studio possono affermarsi e ridar schiena dritta a una società locale spesso connivente con chi oggi ha causato il commissariamento del comune per presunte infiltrazioni mafiose. Giovani universitari, e non solo, che un domani potrebbero diventare la classe dirigente delle istituzioni civili, militari, religiose e politiche locali e nazionali, che hanno il dovere di amministrare nella legalità, rimandando al mittente facili agevolazioni, spesso frutto di accordi nebulosi, che sono tra chi sceglierà i prossimi amministratori di un Comune che ha il diritto di essere gestito da persone pulite e il dovere di garantire legalità e parità sociale.




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