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Bitonto (Ba). Furti di autovetture ad Acquaviva delle Fonti. Eseguite tre misure cautelari [CRONACA DEI CC. ALL'INTERNO]

Tre arresti dei CC. A Bitonto per furti d'auto. (Foto cc.) ndr.

di Redazione

BARI, 19 GEN. (COMUNICATO STAMPA) - Nel pomeriggio, a Bitonto, i carabinieri della Stazione di Acquaviva delle Fonti hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa della misura della custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo pugliese, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza - a seguito di accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa - nel procedimento a carico di tre soggetti, indagati per furti aggravati di autovetture. Secondo l’impostazione accusatoria, gli indagati, T.G. 53enne, M.O. 48enne, S.V. 42enne, tutti di Bitonto, avrebbero consumato, in concorso tra loro, dieci furti e due tentati furti di autovetture parcheggiate nella pubblica via, nel centro abitato di Acquaviva delle Fonti e, in un’occasione, a Castellana Grotte. I provvedimenti scaturiscono da un’indagine avviata nel mese di aprile scorso - a seguito della denuncia del furto di un veicolo presentata dalla proprietaria alla Stazione Carabinieri di Acquaviva delle Fonti - e condotta dai militari fino al mese di settembre. In particolare, dalla visione delle immagini di videosorveglianza estrapolate da un esercizio commerciale vicino al luogo ove si era consumato il primo furto, i militari sono riusciti a individuare l’auto utilizzata dagli autori, un’utilitaria di colore nero. Grazie a mirati servizi di osservazione, supportati da attività tecnica di geolocalizzazione, i Carabinieri hanno quindi indentificato l’utilizzatore del veicolo e i suoi complici, ricostruendo tutti i loro spostamenti e il “modus operandi”, anche grazie alle varie immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza presenti nelle aree in cui sono state asportate le autovetture. Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip, allo stato (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), gli odierni indagati si sarebbero resi responsabili di 10 furti e a 2 tentativi di furto di auto, dal mese di febbraio a quello di settembre 2021, sempre tra le 04.00 e le 06.00 del mattino. Nel corso delle indagini, il 16 settembre scorso, tutti e tre gli indagati erano stati già arrestati dai militari di Acquaviva delle Fonti, in flagranza di reato, perché sorpresi, subito dopo aver asportato una macchina a Gioia del Colle. In quella circostanza, due degli indagati avevano tentato la fuga a bordo del veicolo rubato e furono inseguiti per oltre 40 chilometri, fino a raggiungere la S.P. 90 “Sannicandro-Bitetto” dove, a causa della forte velocità, avevano perso il controllo del mezzo, andandosi a schiantare contro un albero di ulivo dislocato lungo ciglio stradale. Il terzo complice, con funzioni di palo, era stato sorpreso a bordo dell’utilitaria nera utilizzata per i colpi. I tre soggetti, due dei quali gravati da recidive specifiche, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Foggia. L’operazione odierna rientra in un complesso di attività, condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari e coordinate dalla Procura della Repubblica di Bari, che sono finalizzate alla prevenzione e repressione dei reati predatori. 

BARI E BISCEGLIE (BT): 1.000 MASCHERINE SEQUESTRATE DAI CARABINIERI DEL NAS

Nell’ambito dei servizi svolti sulla regolarità della commercializzazione di dispositivi medici e di destinazione d’uso sanitario, i Carabinieri del NAS di Bari hanno sequestrato 1.000 mascherine risultate irregolari. Nel corso di controlli eseguiti presso una farmacia di Bisceglie e un esercizio commerciale di Bari, gestito quest’ultimo da una cittadina di nazionalità cinese, i militari hanno constatato la presenza di migliaia di mascherine chirurgiche ed FFP2, importate dalla Repubblica Popolare Cinese, destinate alla vendita, risultate irregolari, in quanto, mancanti di qualunque tipo d’indicazione in lingua italiana, quindi, potenzialmente prive degli standard di sicurezza previsti. Tutto il materiale, del valore di circa 1.500 Euro, è stato sottoposto a sequestro, mentre ai titolari delle due attività sono state comminate sanzioni amministrative per complessivi 2.032 Euro.



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