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Contrabbando di sigarette. Fenomeno criminale mai cessato

Operazione della Gdf contro il contrabbando di sigarette. (Foto Gdf) ndr.

Operazione Guardia di Finanza- Arrestato anche finanziere infedele 


di Vito Ruccia

BARI, 14 GEaN. - L’operazione condotta dal Nucleo Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari che, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, ha portato all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di 7 soggetti, di cui 3 in carcere, tra i quali un appartenente alla stessa GdF, 3 agli arresti domiciliari e 1 destinatario dell’obbligo di dimora, nonché del sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 100.000 euro, testimonia come il lucroso fenomeno del contrabbando di sigarette sia tutt’altro che debellato nel territorio nazionale e, in particolare, in quello Pugliese, storicamente crocevia di traffici illeciti provenienti dall’estero e dalla vicina rotta balcanica. Il contrabbando di sigarette è una forma di criminalità molto complessa che genera importanti danni per l’Erario ma anche per la salute dei cittadini, la sicurezza del Paese e di tutta l’Unione Europea e benchè si è registrato un decremento del fenomeno e, attualmente, l’Italia si pone al di sotto del consumo illecito della maggior parte degli altri Stati europei, il fenomeno resta di portata criminale di spessore Transnazionale. Due sono gli obiettivi primari che gli Stati intendono perseguire nel contrastare il contrabbando di sigarette: da un lato la tutela della salute dei cittadini, dall’altro, la tutela delle casse dell’Erario, dato che in Italia si stima che il mercato illecito delle sigarette costi allo Stato, ogni anno, una perdita di circa 800 milioni di euro, mentre, secondo l’OLAF (Ufficio europeo per la lotta antifrode), il commercio illecito delle sole sigarette genererebbe perdite pari a circa 10 miliardi di euro l’anno per il bilancio dell’Unione europea. In questo quadro, l’incessabile attività di contrasto della Guardia di Finanza, insieme alla variazione degli scenari causati dalla situazione pandemica, e all’equilibrio delle politiche fiscali nel nostro Paese, ha fatto registrare una significativa diminuzione del numero di sigarette illecite in Italia. Ad ogni buon conto, con la ripresa successiva all’allentamento della pandemia e la ripresa degli spostamenti, il contrabbando sta già oggi ampliando il suo raggio di azione, per via della crescita dei prodotti di nuova generazione, come sigarette a tabacco riscaldato ed elettroniche, anche sul mercato dell’illecito, con, ad esempio, liquidi per sigarette elettroniche venduti da rivenditori non autorizzati. In Italia, stando allo studio “Il commercio illecito di prodotti del tabacco e sigarette elettroniche in Italia. Tra vie tradizionali e piattaforme on line, nell’anno della pandemia un fenomeno in evoluzione”, 1 sigaretta illecita su 3 è una illicit white, cioè marchi prodotti lecitamente in Paesi extra UE, non conformi agli standard europei e, quindi, destinati al mercato illecito nei Paesi dell’Unione Europea. Nel nostro Paese, nel 2019, questa tipologia di sigarette di contrabbando ha rappresentato il 36,4% del totale, con un calo del 28% rispetto al 2017. Il 31,4% di questa tipologia non riporta informazioni specifiche relative al paese di origine, mentre il 26,1% risulta provenire da ‘duty free’. Per quanto riguarda i pacchetti in cui è specificata la provenienza, risulta essere in forte aumento il numero di pacchetti illeciti provenienti dalla Slovenia anche se i flussi di sigarette provenienti dall’Ucraina mantengono un ruolo importante. Quello che rileva maggiormente, infatti, è la differenza di prezzo tra le varie Nazioni, la principale leva del contrabbando: minore il costo di vendita nel Paese di origine, maggiore il guadagno nel Paese di destinazione finale. Anche analizzando il triennio 2018-2020, emerge, chiaramente, come i pacchetti di origine non domestica provengano principalmente dal canale duty free (42,9%) seguito da Slovenia (30,3%), Spagna (8,5%), Ucraina (7,5%), Albania (7,1%) e Romania (4,7%). Per quanto riguarda il consumo di illicit whites, risulta che esso si continua a concentrare nel Sud Italia anche nel 2020: il marchio più diffuso è Regina (15,9%). Mentre, tra i marchi noti è Merit (40,1%) quello più frequente e tra i prodotti contraffatti Marlboro il marchio più diffuso. Nel 2019 la Guardia di Finanza ha realizzato 2.863 operazioni nel contrasto al fenomeno del contrabbando. I tabacchi sequestrati sono per la maggior parte illicit whites (68,7%), specialmente costituite da tabacchi lavorati e in minor misura da altre tipologie di tabacchi (ad esempio tabacco trinciato). Del totale sequestrato, i marchi noti rappresentano il 18,5%, mentre le sigarette contraffatte sono la categoria meno riscontrata (12,8%). In cresci, nel 2021, il contrabbando di tabacchi lavorati esteri con 346 tonnellate di sigarette illegali sequestrate, 1.700 soggetti denunciati e 230 arrestati.



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