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Calcio. Foggia-Fidelis Andria un brutto derby che finisce in parità

Alexis Ferrante rientro con gol (foto web) ndr

di Mario Schena

FOGGIA, 06 FEB. - Finisce in parità il derby tra Foggia e Fidelis Andria che accontenta gli ospiti e alimenta la contestazione in casa rossonera. Nel Foggia integrato all’utimo minuto Ferrante e non sono stati convocati, Sciacca, Di Pasquale, Di Jenno, Garattoni e Di Grazia. Questa è la formazione che Zeman ha schierato: Volpe tra i pali, Martino, Buschiazzo, Girasole e Rizzo nella difesa a quattro, Rocca, Petermann e Di Paolantonio a centrocampo, Vitali, Turchetta e Curcio a comporre il tridente offensivo. Ha diretto Paride Tremolada, della sezione di Monza coadiuvato da Amir Salama della sezione di Ostia Lido e Maicol Ferrari della sezione di Rovereto. Quarto assistente Alessandro Di Graci della sezione di Como.

Primo tempo – decisamente brutto. Andria arroccata nella sua metà campo e Foggia come ultimamente accade incapace di creare palle gol e azioni limpide, soffrendo spesso in difesa. Al tredicesimo batti e ribatti nell’area della Fidelis Andrea con il pallone che non entra in rete su un tentativo di Vitali. Al ventiduesimo sugli sviluppi di un calcio d’angolo nettissima trattenuta su Buschiazzo non vista dal direttore di gara che lascia correre. Al venticinquesimo Martino si fa superare da un rimpallo del pallone a seguito di un cross deviato, il pallone diventa buono per Bubas il cui mancino non inquadra lo specchio della porta. Al trentaquattresimo Petermann verticalizza per Merola che appoggia a Turchetta il cui tiro va di poco oltre il palo alla sinistra di un battuto Saracco. Tutto qui il primo tempo di un derby piuttosto brutto.

Secondo tempo – Zeman lancia in campo Garofalo per Di Paolantonio, ma il Foggia non migliora anzi subisce il vantaggio della Fidelis Andria che all’ottavo minuto sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina viene schiacciato di testa in porta da Bonavolontà. Zeman capisce che deve salvare risultato e reputazione e manda in campo Ferrante, Curcio e Nicolao, togliendo Turchetta, Vitali e Rizzo. I risultati si vedono subito. Curcio illumina, Nicolao sulla fascia serve cross precisi, uno dei quali al sedicesimo consente a Ferrante di fiondarsi sul pallone e mettere in rete. Il Foggia si ritrova e cerca la vittoria, ma la benzina è ancora poca e la stanchezza offusca fisico e precisione. A sette dal termine una rasoiata di Rocca non va lontano dal palo alla destra di Saracco. Sui titoli di coda un cross di Garofalo si trasforma in un velenoso pallonetto che non finisce in porta davvero per poco. Non accade più nulla. I fischi accompagnano negli spogliatoi Zeman e il Foggia che non vince da sei gare, ma soprattutto non gioca in maniera costruttiva e divertente.

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