Gdf Bari. Eseguite misure cautelari personali e sequestri patrimoniali, per oltre un milione di euro, per ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni dello stato, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e circonvenzione di persona incapace
Misure cautelari e sequestri patrimoniali a Bari. (foto Gdf) ndr.
di Redazione
BARI, 27 GIU. (COMUNICATO STAMPA) - Questa mattina, la Tenenza di Mola di Bari coordinata dal I Gruppo Bari, ha dato
esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali – coercitive – emessa
dal G.I.P. del Tribunale di Bari su richiesta della Procura della Repubblica di Bari, nonché
sequestri patrimoniali nella misura per equivalente. Nell’ordinanza vengono riconosciuti
(con accertamento che, compiuto nella fase delle indagini preliminari, necessiterà della
successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) gravi indizi di
colpevolezza nei confronti di 16 indagati - dei quali n. 10 destinatari di misura cautelare
personale (n. 2 in carcere ed n. 8 ai domiciliari) – nonché, l’adozione nei loro confronti
della misura patrimoniale del sequestro preventivo nella misura equivalente, finalizzata
alla confisca, per complessivi 1.166.080,00 euro.
Si tratta di un dottore commercialista e nove imprenditori locali operanti prevalentemente
nel settore edile che, mediante la costituzione di fittizi rapporti di lavoro formalizzati
attraverso modelli di assunzione telematica UNILAV, hanno consentito a numerosi cittadini
extracomunitari (n. 453 soggetti di etnia indiana, cingalese, bengalese, pachistana ed
altre) di ottenere illecitamente, nel lasso temporale che va da 2013 al 2019, il rilascio e/o il
rinnovo del permesso di soggiorno per motivi lavorativi.
Le somme pagate da questi ultimi all’organizzazione criminale oscillavano dai 1.000,00 ai
6.000,00 euro per ogni singolo rapporto di lavoro fittizio consentendo di accumulare un
profitto illecito stimato di euro 762.000,00.
Alcuni dei soggetti intestatari dei falsi contratti lavorativi sono riusciti tra l’altro ad ottenere
indebitamente dall’INPS l’erogazione dell’indennità di disoccupazione e di malattia (i cui
importi sono stati opportunamente ricostruiti grazie alla collaborazione dello stesso Ente),
nonché, in altri casi, per la percezione di rimborsi IRPEF comunque non spettanti, per un
danno alle casse dello Stato di complessivi 281.579,82 euro.
Inoltre, durante l’attività d’indagine sono acquisiti elementi probatori pertinenti alla
sottrazione di beni mobili ed immobili ad un soggetto non in grado di intendere e di volere
per 267.232,22 euro.
Agli indagati viene contestato il concorso a vario titolo di molteplici reati, tra i quali il
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (artt. 2 e 12 del Dlgs 286/98),
l’associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato (artt. 416 e
640 C.P.) e, per tre di essi, il delitto di circonvenzione di persone incapaci (art. 643 C.P.).
I provvedimenti cautelari sono intervenuti in esito ad un’articolata attività investigativa,
condotta dalla Tenenza di Mola di Bari sotto l’egida dell’Ufficio del Pubblico Ministero, che
ha permesso di accertare allo stato (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il
contributo della difesa) le diverse tipologie di delitti commessi dal sodalizio criminale
grazie a numerosissime e sofisticate tecniche d’intercettazione supportate dall’analisi della
documentazione amministrativa acquisita nel tempo, consentendo di poter stimare l’illecito
profitto conseguito complessivamente conseguito dagli indagati in oltre un milione di euro.
L’azione dei Finanzieri testimonia il continuo impegno del Corpo nella lotta all’indebito
accesso alle prestazioni assistenziali e alle misure di sostegno al reddito, a garanzia
dell’effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione, particolarmente danneggiate
dalla crisi economica e sociale conseguente all’emergenza pandemica.
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