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Capurso (Ba). Eseguita dai Carabinieri un'ordinanza di custodia cautelare per presunta estorsione ai danni di un imprenditore locale [CRONACA DEI CC. ALL'INTERNO]


di Redazione

BARI, 11 AGO. (COMUNICATO STAMPA) - I Carabinieri del Comando Stazione di Capurso hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di estorsione e tentato furto aggravato nel procedimento a carico di un 48 enne, pregiudicato, del luogo. Secondo l’imposizione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), l’indagato dopo il tentato furto ai danni di un esercizio commerciale del luogo avrebbe costretto il titolare a corrispondergli del denaro. In particolare, la sera del 1° luglio scorso, era stata data alle fiamme la saracinesca di un’attività commerciale del centro di Capurso, incendio spento grazie al repentino intervento di alcuni vicini dotati di estintori. La stessa notte, l’indagato avrebbe tentato il furto ai danni dell’esercizio, utilizzando una smerigliatrice con cui effettuava un taglio verticale sulla serranda, arrecando danni alla stessa, ma non riuscendo nell’intento grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri. 

Eventi ripresi dalle telecamere di videosorveglianza. A seguito di articolate indagini, condotte dai Carabinieri della Stazione di Capurso e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, sono stati acquisiti gravi indizi di colpevolezza a carico del 48enne che si sarebbe reso responsabile del tentato furto proprio per costringere l’imprenditore a pagare il “pizzo”. In effetti, dopo pochi giorni dai due eventi delittuosi, immortalati dalle telecamere, l’indagato si sarebbe recato presso l’attività commerciale e, mediante minaccia, facendo riferimento ai citati delitti, con frasi del tipo “… a vist ciò che je sciss venerdì a ser, a situazione non je buon…”, prima avrebbe chiesto alla vittima di corrispondergli la somma di 1.000 euro, che poi riduceva a 500 euro e, infine, l’avrebbe costretta a consegnargli la somma di 200 euro, salvo reiterare il giorno seguente la richiesta di consegnargli i restanti 300 euro. Il 48enne, che, tra l’altro, risultava percettore di reddito di cittadinanza è stato condotto in carcere. L’operazione odierna testimonia ancora una volta la costante attenzione dell’Autorità Giudiziaria e dell’Arma dei Carabinieri al delicato fenomeno delle estorsioni ai danni di titolari di attività economiche, evidenziando il ruolo delle Istituzioni quale punto di riferimento per un’efficace azione di contrasto al fenomeno criminale e unica risposta alle istanze di giustizia delle vittime. 

È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa dell’indagato, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti. 

Città Metropolitana di Bari. Controlli dei Carabinieri 

Continuano senza sosta i servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari su tutto il territorio della città metropolitana per “un’estate sicura”, finalizzati a prevenire furti e altri reati predatori, nonché a contrastare lo spaccio di stupefacenti. Solo nell’ultima settimana, i numerosi interventi dell’Arma dei Carabinieri hanno, tra l’altro, portato all’arresto, in situazioni differenti, di 10 persone, nonché a diverse denunce a piede libero per vari reati. A Bari, un 46enne, che aveva asportato un portafoglio da un esercizio commerciale del centro è stato identificato e raggiunto dai Carabinieri grazie al sistema di videosorveglianza presente, mentre un 42enne è stato arrestato, perché nel corso di un controllo in piazza Umberto, dopo aver fornito false generalità ai militari, li avrebbe aggrediti. Altre 3 persone sono state arrestate dai militari del Nucleo Radiomobile di Bari per varie violazioni alle prescrizioni loro imposte dalle misure cautelari alternative a cui erano sottoposti. Particolare attenzione è stata posta in essere nel quartiere San Paolo, dove le cronache degli ultimi mesi avevano destato non poche preoccupazioni e allarme sociale. Un giovane, già noto alle forze dell’ordine e convivente con il 26enne arrestato la scorsa settimana per possesso di una pistola rubata, di radio trasmittenti e di droga, è stato condotto in carcere per violazione al regime degli arresti domiciliari in cui si trovava. Rimane altissima l’attenzione di Magistratura e Carabinieri nell’attività di prevenzione e contrasto dei reati di codice rosso. A Turi, un 39enne è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia di cautelare in carcere, emessa dal GIP di Bari su richiesta della Procura della Repubblica del luogo, per maltrattamenti in famiglia, perché ritenuto responsabile di aver posto in essere, dall’agosto 2019 all’agosto 2022 reiterate azioni persecutorie, violenze e minacce nei confronti della propria convivente. Medesima misura cautelare è stata eseguita dai Carabinieri a Valenzano nei confronti di un 51enne cha dal maggio scorso avrebbe, in diverse circostanze, minacciato e percosso la madre e il fratello. Nel contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, a Bitetto, un 50enne, sottoposto a perquisizione personale e veicolare, è stato arrestato perché trovato in possesso di 21 grammi di cocaina, occultati nel doppio fondo di un barattolo per alimenti, mentre a Bitonto un 19enne, a seguito di perquisizione domiciliare condotta unitamente a un’unità cinofila antidroga, è stato trovato in casa con droga, materiale per il confezionamento e munizionamento da guerra. Tra le persone denunciate a piede libero, si segnalano 4 soggetti, controllati da Carabinieri a Bitonto mentre scaricavano dalla loro autovettura 320 chili di cavi di rame, privi di guaina e di provenienza illecita; a Turi, i militari della locale Stazione sono intervenuti su un treno dove un cittadino extracomunitario irregolare sul territorio nazionale, sprovvisto di biglietto, si rifiutava di scendere dal treno. È importante sottolineare che i procedimenti che riguardano le persone arrestate e denunciate, le cui responsabilità dovranno essere accertate nel corso dei successivi giudizi in contraddittorio tra le parti, sono nella fase delle indagini preliminari.



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