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Capitanata, emergenza criminalità. L'On. G. Lovecchio commenta le parole del procuratore di Foggia Ludovico Vaccaro

Mappa mafia in Capitanata (foto D.I.A.) ndr.

di Redazione

FOGGIA, 28 DIC. (Com. St.) - nota dell'On. Giorgio Lovecchio, Vicepresidente Commissione Bilancio,Tesoro e Programmazione.

Parole dure, dense di rammarico ma purtroppo vere e inconfutabili quelle del procuratore di Foggia Ludovico Vaccaro, che in un'intervista a 'Il Fatto Quotidiano' ha parlato di fallimento della giustizia in Capitanata. "Il procuratore ha tracciato un quadro lucido della situazione - ha detto il deputato pentastellato Giorgio Lovecchio - e l'emergenza si mostra seria e concreta sotto ogni punto di vista.

Le forze di polizia a Foggia e provincia sono esigue, a nulla è valso l'invio di rinforzi da parte dello Stato, perché ai nuovi arrivi vanno sottratti agenti e militari che sono andati in pensione, così tanti da rendere la situazione praticamente identica allo scorso anno. Questo significa super turni da parte di chi è impiegato in questura a Foggia o nel comando provinciale dell'arma. E la Capitanata è una terra ad altissimo rischio criminalità, dove opera la mafia più feroce d’Italia, come ha detto anche l’ex procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho. Il problema non si ferma al numero esiguo di forze dell'ordine - continua Lovecchio - ma si sposta nei tribunali. Nel vicino Abruzzo insistono le procure di Vasto, Lanciano, Avezzano, Sulmona, senza contare L'Aquila e Pescara, ma anche le vicine Campobasso, Isernia, Larino e Termoli in Molise, due regioni che registrano un tasso di criminalità nettamente inferiore alla Capitanata. In pratica un tribunale ogni 100 chilometri.

Foggia ha invece una situazione paradossale - aggiunge il deputato pentastellato - poiché è in balìa della criminalità organizzata, quella annoverata nell'articolo 416 bis del codice penale: la Quarta Mafia attanaglia il capoluogo e a essa si affiancano (e spesso si collegano) i gruppi criminali di Manfredonia, Monte, San Nicandro e dell'intero Gargano, quelle di Orta Nova, Cerignola e San Ferdinando nel basso Tavoliere, ma anche di Lucera e San Severo, quest'ultima purtroppo nuovamente in crescita, come apprendiamo dal rapporto semestrale della Dia sulla Capitanata. Si parla di circa trenta clan. In tutto questo scenario, insiste solo la procura di Foggia, dopo la soppressione di quella di Lucera e di 6 sezioni distaccate: Man­fredonia, San Severo, Cerignola e Trinitapoli succursali di Foggia; Rodi Garganico e Apricena dipendenti da Lu­cerà, tutte chiuse a settembre 2013. Manca ovviamente anche il tribunale di corte d'appello.

Il procuratore Vaccaro ha detto al suo arrivo a Foggia nel 2018 c’erano ben 9mila processi pendenti, oggi siamo addirittura a 13mila. Gli operatori di giustizia vengono visti come figure lontane dal cittadino, perché sono troppo oberati di lavoro. Ma c'è di più: le carceri non rappresentano più quel luogo rieducativo per cui sono state istituite, ma sono diventate solo luoghi di segregazione sociale e di mortificazione personale. Il sovraffollamento è la causa principale di questo fallimento. Se a tutti questi fattori aggiungiamo l'incubo della 'prescrizione' e quindi quello dei tempi della giustizia, il quadro è drammatico. Più volte abbiamo chiesto un incontro all'allora ministro Lamorgese: adesso la mia richiesta è indirizzata al ministro Carlo Nordio. Servono incontri, ma soprattutto interventi concreti e immediati, Foggia non ha mai avuto bisogno di fumo negli occhi.

Al procuratore Vaccaro - conclude l'onorevole Lovecchio - giunga la mia vicinanza ma soprattutto la mia più completa disponibilità a fare da tramite col Governo centrale, fin troppo sordo a delle richieste lecite ed operate per salvaguardare un intero territorio".




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