"Acque", al Purgatorio di Centuripe la personale di Armando Fettolini
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La locandina (foto comune di Centuripe) ndr. |
di Redazione
CENTURIPE (EN), 08 NOV. (Com. St.) - Venerdì 8 novembre alle ore 19 presso il centro culturale Il Purgatorio di Centuripe la mostra personale di Armando Fettolini.
Nel
suo importante percorso artistico – lungo ormai più di quarantacinque
anni – Armando Fettolini ha sempre lavorato per serie tematiche. Il
focus della sua ricerca, vero motivo ispiratore di tutti i suoi lavori, è
l’animo umano, indagato nelle sue pieghe più nascoste e profonde, con
un occhio di riguardo per coloro che la società emargina o stigmatizza
come “diversi”.
Pittore
dal forte senso per la materia e dalla qualità cromatica importante
(che emerge con evidenza nella sua recente serie di opere blu), quando è
stato chiamato a interpretare dei luoghi, pur non abbandonando il mezzo
pittorico, Fettolini ha sempre pensato a installazioni site-specific
che interpretassero la realtà ospitante nei suoi aspetti più veri e
intimi.
Offrono
testimonianze toccanti di questa sua sensibilità per la storia del
luogo interventi come quello realizzato nell’Ex Ospedale psichiatrico
dell’Osservanza a Imola, nel 2006, dove espose una serie di teli con
dipinte silhouette di figure nere e impregnati nell’acqua, attraverso i
quali i visitatori erano costretti a passare, provando il disagio della
stoffa bagnata sulla propria pelle, o come quello dedicato ai Randagi
(simbolo della personalità libera e fuori dalle regole imposte
dell’artista) nella Chiesa di San Zenone a Brescia.
I
luoghi storici, inconsueti o fortemente connotati sono sempre stati i
preferiti per questo artista che si muove sempre sui confini, pensando
alla pittura come a un territorio libero di espressione, contaminando il
colore con l’elemento tattile e materico.
Non
è difficile immaginare, quindi, che uno spazio espositivo come la
Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio di Centuripe sia entrato
immediatamente nelle corde di Fettolini, generando in lui l’idea di una
mostra installativa: non una semplice sequenza di opere, ma una
riflessione su un tema specifico.
La visione delle campagne intorno a
Centuripe riarse per la siccità della scorsa estate, fenomeno
tristemente noto in questi ultimi anni di sconvolgimento climatico,
accompagnata dall’esperienza della pericolosa abbondanza di pioggia
nell’area del Nord Italia da cui egli proviene, ha suggerito all’artista
un lavoro che ragiona sull’acqua, elemento vitale e indispensabile, la
cui assenza (o il cui eccesso) può modificare radicalmente la
conformazione ambientale, geografica, economica e sociale di un luogo.
La
fertilità delle terre etnee, lo splendore mediterraneo, le ricchezze
naturali che hanno reso la Sicilia una delle culle della nostra civiltÃ
soffrono per la nuova situazione climatica, facendosi immagine di un
cambiamento planetario che troppo spesso ignoriamo o tendiamo a
sminuire, disinteressandocene nel nostro quotidiano.
Come
di consueto, però, Fettolini non ha scelto la via politica (o
polemica). Non ha immaginato un’installazione denunciataria e
aggressiva, né ha voluto puntare il dito sulle responsabilità e sulle
colpe.
La
sua arte preferisce sempre l’approccio emotivo e lirico, prediligendo
la dimensione poetica, capace di suggerire, senza urlare né declamare.
Una dimensione poetica e umana, come quella delle sue opere dipinte e
materiche, tutte tese ad accompagnare il fruitore in una vera e propria
immersione in un’atmosfera intima e avvolgente, al contempo privata e
universale.
Il
progetto espositivo è costruito, dunque, su diversi momenti che
convergono in una visione unitaria. Oltre alla vera e propria
installazione che dà il titolo alla mostra, l’artista espone una serie
di lavori di recente produzione. Negli ultimi anni di lavoro, infatti,
la sua ricerca sulla materia, caratterizzata in passato da strati
gessosi potentemente tattili, ha trovato una nuova, inaspettata,
possibilità espressiva nella leggerezza della carta.
Da
sempre presente nella sua produzione, la carta ha assunto ora un ruolo
predominante, diventando il materiale d’elezione per le sue ultime
opere. Questo progressivo e sensibile alleggerimento si accompagna anche
a motivi biografici dell’artista, che ha raggiunto negli ultimi anni
una condizione esistenziale particolarmente serena.
Il
tormento e la tensione emotiva delle sue opere precedenti hanno
lasciato il passo a un nuovo sguardo, disteso e limpido, aperto e lieve,
dando vita a lavori nei quali la leggerezza non si sposa certo con la
superficialità , ma con una straordinaria consapevolezza.
Questa
nuova fase non ha portato, comunque, alcuna volontà di sosta nello
spirito inquieto dell’artista. Rovistatore dell’animo umano e curioso
indagatore della realtà che lo circonda, Armando ha solo alleggerito il
tono e trovato un nuovo equilibrio, senza perdere la forza del suo
sguardo.
Le
sue ultime opere, nelle quali l’ascendenza orientale si sposa alla
matericità informale tipica del linguaggio dell’artista e il blu – suo
colore d’elezione – si coniuga alle fuggevoli tonalità della carta,
diventano parte di questo omaggio a Centuripe, un luogo di cui è facile
innamorarsi, e di questa riflessione sul futuro delle terre
mediterranee.
La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle ore 15 alle 19.
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