Crisi. Brunetta. Monti minacci ue non basta battere i pugni
di Redazione
ROMA - "Il governatore Visco ha ragione: il sessanta per cento dei problemi che abbiamo dipende dall'Europa". Così l'ex ministro e deputato del Pdl Renato Brunetta in un'intervista al "Quotidiano Nazionale". "Ora - continua il coordinatore dei dipartimenti del Pdl - non basta più che Monti batta i pugni sul tavolo di Bruxelles, deve minacciare di rovesciarlo. Se il premier non ce la fa, vorrei che intervenisse il capo dello Stato. Monti deve chiedere un cambio di rotta, anche perché c'é il rischio che oggi si rimangino pure il massimo del nulla che abbiamo ottenuto. Serve prima di tutto una Banca centrale con il bazooka, cioè capace di essere prestatore di ultima istanza, di stampare moneta, di avere risorse illimitate. E poi serve quello che io ho definito il 'quadrifoglio': un percorso di unione politica, un percorso di unione economica che vuol dire eurobond, un percorso di unione fiscale e un'unione bancaria. Il premier si deve battere per questa soluzione fino alle estreme conseguenze". "Il governatore Visco ha ragione: il sessanta per cento dei problemi che abbiamo dipende dall'Europa. Ora non basta più che Monti batta i pugni sul tavolo di Bruxelles, deve minacciare di rovesciarlo". Brunetta chiede all'esecutivo di essere più drastico con l'Ue: "se il premier non ce la fa, vorrei che intervenisse il capo dello Stato". Per l'ex ministro non bastano i risultati del vertice di fine giugno: "Monti - afferma - deve chiedere un cambio di rotta, anche perché c'é il rischio che oggi si rimangino pure il massimo del nulla che abbiamo ottenuto. Serve prima di tutto una Banca centrale con il bazooka, cioè capace di essere prestatore di ultima istanza, di stampare moneta, di aver risorse illimitate. E poi serve quello che ho definito il 'quadrifoglio': un percorso di unione politica, un percorso di unione economica che vuol dire eurobond, un percorso di unione fiscale - cioé controlli di responsabilità fiscale degli Stati - e un'unione bancaria. Il premier si deve battere per questa soluzione, fino alle estreme conseguenze". Non l'uscita dall'euro, quella sarebbe "una stupidaggine". Sulla stessa linea anche un intervento, firmato dallo stesso Brunetta, pubblicato sul Giornale. "Avevamo intuito - scrive - che la crisi che ha investito l'area euro è stato un grande imbroglio; che si è trattato di una speculazione che poco aveva a che fare con i fondamentali economici dei Paesi dell'eurozona; che il masochismo autolesionista e le politiche sangue, sudore e lacrime non servivano a nulla ed erano solo un modo per parlare d'altro e consentire agli Stati del Nord Europa di sfruttare i propri vantaggi competitivi; che il problema è stato l'architettura imperfetta nella costruzione della moneta unica".
ROMA - "Il governatore Visco ha ragione: il sessanta per cento dei problemi che abbiamo dipende dall'Europa". Così l'ex ministro e deputato del Pdl Renato Brunetta in un'intervista al "Quotidiano Nazionale". "Ora - continua il coordinatore dei dipartimenti del Pdl - non basta più che Monti batta i pugni sul tavolo di Bruxelles, deve minacciare di rovesciarlo. Se il premier non ce la fa, vorrei che intervenisse il capo dello Stato. Monti deve chiedere un cambio di rotta, anche perché c'é il rischio che oggi si rimangino pure il massimo del nulla che abbiamo ottenuto. Serve prima di tutto una Banca centrale con il bazooka, cioè capace di essere prestatore di ultima istanza, di stampare moneta, di avere risorse illimitate. E poi serve quello che io ho definito il 'quadrifoglio': un percorso di unione politica, un percorso di unione economica che vuol dire eurobond, un percorso di unione fiscale e un'unione bancaria. Il premier si deve battere per questa soluzione fino alle estreme conseguenze". "Il governatore Visco ha ragione: il sessanta per cento dei problemi che abbiamo dipende dall'Europa. Ora non basta più che Monti batta i pugni sul tavolo di Bruxelles, deve minacciare di rovesciarlo". Brunetta chiede all'esecutivo di essere più drastico con l'Ue: "se il premier non ce la fa, vorrei che intervenisse il capo dello Stato". Per l'ex ministro non bastano i risultati del vertice di fine giugno: "Monti - afferma - deve chiedere un cambio di rotta, anche perché c'é il rischio che oggi si rimangino pure il massimo del nulla che abbiamo ottenuto. Serve prima di tutto una Banca centrale con il bazooka, cioè capace di essere prestatore di ultima istanza, di stampare moneta, di aver risorse illimitate. E poi serve quello che ho definito il 'quadrifoglio': un percorso di unione politica, un percorso di unione economica che vuol dire eurobond, un percorso di unione fiscale - cioé controlli di responsabilità fiscale degli Stati - e un'unione bancaria. Il premier si deve battere per questa soluzione, fino alle estreme conseguenze". Non l'uscita dall'euro, quella sarebbe "una stupidaggine". Sulla stessa linea anche un intervento, firmato dallo stesso Brunetta, pubblicato sul Giornale. "Avevamo intuito - scrive - che la crisi che ha investito l'area euro è stato un grande imbroglio; che si è trattato di una speculazione che poco aveva a che fare con i fondamentali economici dei Paesi dell'eurozona; che il masochismo autolesionista e le politiche sangue, sudore e lacrime non servivano a nulla ed erano solo un modo per parlare d'altro e consentire agli Stati del Nord Europa di sfruttare i propri vantaggi competitivi; che il problema è stato l'architettura imperfetta nella costruzione della moneta unica".
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