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Alfano. Il nostro programma di riduzione tasse, debito e spesa pubblica

di Redazione
ROMA (AGENPRESS) - "Esiste una storia politica che ha dignità e prospettive, alla costruzione della quale voglio contribuire" e sottolinea che "alcune conquiste legate alla discesa in campo di Silvio Berlusconi sono incancellabili", scrive il segretario del Pdl Angelino Alfano in una lettera pubblicata dal Corriere della Sera. "Noi ci siamo e ci siamo sul terreno delle idee e dei contenuti", "abbiamo una storia e idee e proposte da offrire al Paese" che si traducono intanto nell'impostazione "meno debito, meno spesa, meno tasse". Alfano, ammettendo che il centrodestra non ha risposto in tutto alla domanda riformatrice degli elettori, osserva però che non si possono sottovalutare le "condizioni" in cui si è dovuto operare, compreso il "circuito mediatico e giudiziario arrivato perfino a lambire il Quirinale". Ma, aggiunge, "abbiamo lavorato e lavoriamo per evitare all'Italia commissariamenti esterni e avviare una prima riduzione della pressione fiscale. E' sufficiente questo lavoro svolto negli ultimi mesi per dire che il popolo della libertà c'é? Io dico di sì ". E "ancora oggi siamo una forza politica che più di un elettore su cinque voterebbe e nei prossimi mesi andrà ancora meglio". La lettera ha avuto l’approvazione del presidente della Commissione parlamentare per l'Attuazione del federalismo fiscale, Enrico La Loggia. "Bene ha fatto dunque il nostro segretario Alfano a dare, nella sua lettera al Corriere della Sera, una rappresentazione reale dello stato di salute del partito, respingendo le pregiudiziali ed ipocrite critiche che tentano di descriverlo senza idee e senza anima. Il nostro programma di governo - ricorda La Loggia - è in continuità con le riforme che abbiamo realizzato in passato - e che non vanno semplicisticamente derubricate - puntando lo sguardo alle nuove sfide imposte dalla crisi economica internazionale. E sono sicuro - conclude il presidente della Bicamerale - che, quando verrà il momento delle urne, gli elettori del centro destra sapranno distinguere fra chi, come noi, continua a rappresentare una certezza per la difesa dei propri valori e chi, invece, si barcamena fra improbabili alleanze e conseguenti irrealizzabili programmi di governo". Anche Mario Landolfi dell'Ufficio di Presidenza del PdL, esprime soddisfazione per la lettera del segretario, affermando che ha “il merito di aver evidenziato un elemento su tutti: l'Italia avrà ancora bisogno di un intuizione originale e geniale, il PdL, che probabilmente non ha saputo (in verità, per molti versi, potuto) dare corpo alle grandi speranze che pure aveva suscitato, ma che resta ineliminabile dalla storia e dall'orizzonte della nostra nazione". "La campagna elettorale alle porte si incaricherà di dimostrare ancora una volta come la sinistra sia tuttora lontana dall'imboccare con decisione la strada del riformismo, attratta com'è da quei massimalismi politici, sindacali e giudiziari che la rendono del tutto inadeguata ad affrontare il peso di una crisi senza precedenti. Fra pochi mesi sarà ancor più chiara la differenza tra chi si impegnerà per salvare l'Italia e gli italiani da chi, invece, si attarderà nella pur legittima difesa di interessi settoriali, di antichi privilegi e di ancor più antiche rendite di posizione. Sarà uno scontro tra i partigiani del 'no' ad ogni innovazione, ad ogni passo in avanti e chi, invece, come noi, è convinto da tempo che o si cambia o si muore".



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