Pdl/ Caos tra affaire Lazio e ex An,Berlusconi prova rattoppare
Cav vede La Russa e Gasparri. Ma spera rilanciare rinnovamento
di Redazione
ROMA (TMNews) - Ha provato a rassicurarli già ieri, via telefono. Silvio Berlusconi è fatto così: le beghe di partito non lo appassionano affatto e usare parole concilianti e rassicuranti è il metodo migliore che conosce per stopparle. Né il registro sarebbe cambiato nell'incontro avuto questa sera a palazzo Grazioli (presente anche Alfano) con Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri. Che oggi si sono presentati dal Cavaliere come portavoci di quell'insofferenza degli ex An che negli ultimi tempi è ritornata a crescere. Complici anche certe uscite come quelle di Giancarlo Galan o Nunzia Di Girolamo ("meglio Renzi di La Russa e Gasparri") o il casus belli del convegno organizzato a Milano da Maria Stella Gelmini. C'è però anche chi, soprattutto tra gli ex azzurri, si dice convinto che l'ipotesi di una scissione sia, più che un rischio reale, uno spettro da agitare per ricordare al Cavaliere il peso specifico della corrente ex finiana. Che, a onor del vero, non è proprio un blocco granitico visto che Altero Matteoli e un gruppo di parlamentari a lui vicini oggi hanno ribadito di essere assolutamente contrari a qualsiasi tipo di scissione. Ma ad alimentare il rischio implosione nel Pdl, in queste ultime ore, c'è anche il caso dell'uso dei fondi del gruppo in Regione, con annesso corollario di indiscrezioni su spese allegre e feste trash, e le indiscrezioni sulla tentazione di Renata Polverini di dimettersi dalla presidenza. Anche questa è una pratica di cui Berlusconi avrebbe volentieri fatto a meno di occuparsi, d'altra parte la scelta di lasciare il partito ad Angelino Alfano era legata anche alla voglia di sottrarsi il più possibile a questo tipo di 'mediazioni'. Oggi tuttavia l'ex premier avrebbe avuto contatti con la Governatrice per cercare di convincerla a non lasciare la guida della Regione. Per qualche ora era circolata anche l'ipotesi di un commissariamento dei vertici regionali del partito, poi smentita. Pesano, però, anche le voci di altre indiscrezioni che potrebbero emergere dalla Procura dopo l'interrogatorio fiume dell'ex capogruppo alla Pisana, Franco Fiorito. Del caso Lazio Berlusconi avrebbe dunque fatto a meno eppure, con chi ha avuto modo di parlargli nelle ultime ore, ha confidato che questo potrebbe essere anche un modo per rilanciare quella necessità di rinnovamento di liste e partito di cui va parlando da tempo.
di Redazione
ROMA (TMNews) - Ha provato a rassicurarli già ieri, via telefono. Silvio Berlusconi è fatto così: le beghe di partito non lo appassionano affatto e usare parole concilianti e rassicuranti è il metodo migliore che conosce per stopparle. Né il registro sarebbe cambiato nell'incontro avuto questa sera a palazzo Grazioli (presente anche Alfano) con Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri. Che oggi si sono presentati dal Cavaliere come portavoci di quell'insofferenza degli ex An che negli ultimi tempi è ritornata a crescere. Complici anche certe uscite come quelle di Giancarlo Galan o Nunzia Di Girolamo ("meglio Renzi di La Russa e Gasparri") o il casus belli del convegno organizzato a Milano da Maria Stella Gelmini. C'è però anche chi, soprattutto tra gli ex azzurri, si dice convinto che l'ipotesi di una scissione sia, più che un rischio reale, uno spettro da agitare per ricordare al Cavaliere il peso specifico della corrente ex finiana. Che, a onor del vero, non è proprio un blocco granitico visto che Altero Matteoli e un gruppo di parlamentari a lui vicini oggi hanno ribadito di essere assolutamente contrari a qualsiasi tipo di scissione. Ma ad alimentare il rischio implosione nel Pdl, in queste ultime ore, c'è anche il caso dell'uso dei fondi del gruppo in Regione, con annesso corollario di indiscrezioni su spese allegre e feste trash, e le indiscrezioni sulla tentazione di Renata Polverini di dimettersi dalla presidenza. Anche questa è una pratica di cui Berlusconi avrebbe volentieri fatto a meno di occuparsi, d'altra parte la scelta di lasciare il partito ad Angelino Alfano era legata anche alla voglia di sottrarsi il più possibile a questo tipo di 'mediazioni'. Oggi tuttavia l'ex premier avrebbe avuto contatti con la Governatrice per cercare di convincerla a non lasciare la guida della Regione. Per qualche ora era circolata anche l'ipotesi di un commissariamento dei vertici regionali del partito, poi smentita. Pesano, però, anche le voci di altre indiscrezioni che potrebbero emergere dalla Procura dopo l'interrogatorio fiume dell'ex capogruppo alla Pisana, Franco Fiorito. Del caso Lazio Berlusconi avrebbe dunque fatto a meno eppure, con chi ha avuto modo di parlargli nelle ultime ore, ha confidato che questo potrebbe essere anche un modo per rilanciare quella necessità di rinnovamento di liste e partito di cui va parlando da tempo.
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