Sallusti: Cassazione, 13enne costretta ad abortire "era notizia falsa"
di Redazione
ROMA (AGI) - La sentenza pronunciata dalla Cassazione nei confronti di Alessandro Sallusti sara' esecutiva entro trenta giorni da quando la Suprema Corte comunichera' il verdetto ai magistrati milanesi che si occupano dell'esecuzaione della pena. Lo ha spiegato il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati. La notizia pubblicata dal quotidiano 'Libero' nel febbraio del 2007, per la quale Alessandro Sallusti e' stato condannato in via definitiva a 14 mesi di galera per diffamazione, era "falsa". A sottolinearlo e' proprio la Suprema Corte in una nota diramata dopo la lettura del dispositivo su Sallusti. In attesa del deposito delle motivazioni, che avverra' nelle prossime settimane, piazza Cavour ritiene "opportuno precisare aspetti della questione" sulla base di quanto emerso dalle sentenze di merito. La giovane di cui si parlava nell'articolo "non era stata affatto costretta ad abortire - scrive la Cassazione - risalendo cio' ad una sua autonoma decisione, e l'intervento del giudice si era reso necessario solo perche', presente il consenso della mamma, mancava il consenso del padre della ragazza, la quale non aveva buoni rapporti con il genitore e non aveva inteso comunicare a quest'ultimo la decisione presa". Inoltre, la "non corrispondenza al vero" della notizia, che era stata pubblicata il giorno prima dal quotidiano 'La Stampa', continua la Corte, "era gia' stata accertata e dichiarata lo stesso giorno 17 febbraio 2007 (il giorno prima della pubblicazione degli articoli incriminati sul quotidiano 'Libero' da quattro dispacci dell'agenzia Ansa e da quanto trasmesso dal tg regionale e dal radio giornale, tant'e' che il 18 febbraio 2007, tutti i principali quotidiani tranne 'Libero' ricostruivano la vicenda nei suoi esatti termini)". Dalle sentenze di merito, poi, continua la Cassazione, emerge la "non identificabilita' dello pseudonimo 'Dreyfus' e, quindi, la diretta riferibilita' del medesimo al direttore del quotidiano" che era appunto Sallusti. L'articolo a firma Dreyfus era comparso in prima pagina con il titolo "il dramma di una tredicenne. Il giudice ordina l'aborto", il 18 febbraio 2007. Il cronista Andrea Monticone (per cui verra' celebrato un nuovo processo) aveva invece firmato l'articolo "Costretta ad abortire da genitori e Giudice". Entrambi gli articoli erano stati ritenuti dai giudici del merito diffamatori nei confronti del giudice tutelare Giuseppe Cocilovo.
Qui il Video della vicenda Sallusti
ROMA (AGI) - La sentenza pronunciata dalla Cassazione nei confronti di Alessandro Sallusti sara' esecutiva entro trenta giorni da quando la Suprema Corte comunichera' il verdetto ai magistrati milanesi che si occupano dell'esecuzaione della pena. Lo ha spiegato il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati. La notizia pubblicata dal quotidiano 'Libero' nel febbraio del 2007, per la quale Alessandro Sallusti e' stato condannato in via definitiva a 14 mesi di galera per diffamazione, era "falsa". A sottolinearlo e' proprio la Suprema Corte in una nota diramata dopo la lettura del dispositivo su Sallusti. In attesa del deposito delle motivazioni, che avverra' nelle prossime settimane, piazza Cavour ritiene "opportuno precisare aspetti della questione" sulla base di quanto emerso dalle sentenze di merito. La giovane di cui si parlava nell'articolo "non era stata affatto costretta ad abortire - scrive la Cassazione - risalendo cio' ad una sua autonoma decisione, e l'intervento del giudice si era reso necessario solo perche', presente il consenso della mamma, mancava il consenso del padre della ragazza, la quale non aveva buoni rapporti con il genitore e non aveva inteso comunicare a quest'ultimo la decisione presa". Inoltre, la "non corrispondenza al vero" della notizia, che era stata pubblicata il giorno prima dal quotidiano 'La Stampa', continua la Corte, "era gia' stata accertata e dichiarata lo stesso giorno 17 febbraio 2007 (il giorno prima della pubblicazione degli articoli incriminati sul quotidiano 'Libero' da quattro dispacci dell'agenzia Ansa e da quanto trasmesso dal tg regionale e dal radio giornale, tant'e' che il 18 febbraio 2007, tutti i principali quotidiani tranne 'Libero' ricostruivano la vicenda nei suoi esatti termini)". Dalle sentenze di merito, poi, continua la Cassazione, emerge la "non identificabilita' dello pseudonimo 'Dreyfus' e, quindi, la diretta riferibilita' del medesimo al direttore del quotidiano" che era appunto Sallusti. L'articolo a firma Dreyfus era comparso in prima pagina con il titolo "il dramma di una tredicenne. Il giudice ordina l'aborto", il 18 febbraio 2007. Il cronista Andrea Monticone (per cui verra' celebrato un nuovo processo) aveva invece firmato l'articolo "Costretta ad abortire da genitori e Giudice". Entrambi gli articoli erano stati ritenuti dai giudici del merito diffamatori nei confronti del giudice tutelare Giuseppe Cocilovo.
Qui il Video della vicenda Sallusti
Nessun commento