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Dopo l'escalation, sospesi gli scontri tra Israele e la striscia di Gaza

di Redazione

ISRAELE (MISNA) - Sembrano essersi interrotti i combattimenti tra forze armate israeliane e gruppi palestinesi dopo l’entrata in vigore di una tregua non ufficiale seguita a giorni di violenze e bombardamenti. Negli ultimi tre giorni almeno cinque militari israeliani sono rimasti feriti nel più massiccio lancio di razzi degli ultimi mesi e sei palestinesi sono stati uccisi in raid dell’aviazione nemica. Le scuole, da entrambi i lati della frontiera, rimaste chiuse nei giorni scorsi per motivi di sicurezza hanno ripreso oggi l’orario normale. Fonti non ufficiali hanno conferato ala stampa palestinese che una mediazione da parte dell’Egitto ha portato al raggiungimento di una tregua informale, entrata in vigore alla mezzanotte di ieri. Nella giornata di ieri, secondo quanto riferito dalla radio militare israeliana, più di 70 razzi sono partiti dalle postazioni nella Striscia di Gaza raggiungendo il sud del Negev. Per la prima volta da mesi le Brigate Ezzedin al Qassam – braccio armato del movimento Hamas – hanno confermato la presenza di propri miliziani tra le file dei tiratori. In un comunicato congiunto con i Comitati di resistenza popolare (Crp), le Brigate affermano che “quaste missioni sante costituiscono la risposta ai ripetuti, continui e odiosi crimini del nemico contro il popolo palestinese”. L’escalation di violenze è seguita di poche ore alla visita nella Striscia di Gaza dell’emiro del Qatar sheykh Hamad bin Khalifa al Thani, primo capo di Stato a visitare l’enclave palestinese dall’inizio dell’assedio israeliano nel 2007. La storica visita dell’emiro, entrato nel territorio palestinese attraverso la frontiera con l’Egitto, ha sancito l’avvio di un progetto per la ricostruzione della Striscia del valore complessivo di oltre 400 milioni di dollari.



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