La senatrice Mongiello a Carapelle: «Dobbiamo aiutare il nostro territorio a rinnovarsi»
di Alba Subrizio
Carapelle (FG) - "Lavoro: quale
futuro?" è la tematica attorno a cui si è imperniato l'incontro-dibattito,
organizzato da Pd di Carapelle e che ha visto come relatrice d'eccezione la
senatrice Colomba Mongiello (Commissione agricoltura). Alle sollecitazioni
avanzate dal sindaco Alfonso Maria Palomba e dal segretario della sezione
cittadina, Antonio Izzi, in merito ai numerosi tagli subiti dai piccoli comuni,
nonché alla necessità di una riforma della legge elettorale, la senatrice
pieddina ha asserito che in merito a quest'ultima questione, sebbene la legge
sia stata depositata in Parlamento, non si è ancora raggiunto un accordo alla Commissione
affari istituzionali. Ai comuni che lamentano i poderosi tagli sui
finanziamenti statali Mongiello risponde: «E' un periodo difficile, c'è una
crisi strutturale che sta attraversando tutta Europa, aggravata dalle manovre
'populiste' del Governo Berlusconi, che in maniera irrazionale ha abolito
l'ici, inasprendo il debito del Paese. Una soluzione vincente potrebbe essere
quella di unirsi in consorzi: un passo avanti in tal senso sembra essere quello
realizzato con l'Unione dei Cinque Reali Siti, di cui appunto Carapelle fa
parte». Questione fondamentale su cui ha posto l'accento la senatrice è la
'legalità', specialmente in campo agricolo, dal momento che stiamo parlando di
una provincia, quale quella di Foggia, prevalentemente a vocazione agricola: «Se
vogliamo far fruttare la nostra economia dobbiamo investire in ciò che abbiamo
sul territorio; dobbiamo aiutare i nostri agricoltori a rinnovarsi, dobbiamo ingegnarci
a mettere insieme i nostri prodotti!» ha sottolineato Colomba Mongiello, che ha
posto l'accento, anche, sul taglio di fondi da destinare all'agricoltura
italiana, riguardo il bilancio 2014-2020 approvato dall'Unione Europea, per cui
in Italia giungeranno 30 miliardi di euro in meno per il Fondo Coesione e 25,5 per
la Politica agricola comunitaria: manovra che si traduce in circa 70 milioni di
euro tolti alla Puglia nei prossimi anni, motivo per cui urge un rinnovamento
nelle politiche agricole locali e non solo. Ricordiamo che un passo avanti, a
tal proposito, viene proprio dalla senatrice, che grazie all'approvazione della
Legge Mongiello (che da lei prende il nome) ha reso obbligatoria
l'etichettatura degli oli vergine ed extravergine d'oliva (tra qualche mese
anche per il pomodoro), in modo da salvaguardare il prodotto italiano al 100%
dalle miscele: «Molto spesso il produttore italiano si trova a fare i conti con
un mercato in cui si spaccia per olio al 100% italiano, ciò che invece è
miscela, con un prezzo ovviamente minore, che danneggia il vero produttore di
olio extravergine. Noi non riteniamo che gli altri oli non siano buoni, ma il
consumatore deve sapere cosa compra, ed è legittimo che il prodotto italiano
certificato debba avere il giusto prezzo. Vorremmo inoltre inasprire la
normativa in caso di truffa, perché pagare una sanzione non basta per debellare
tale piaga».
Nessun commento