Myanmar: nuovi esodi, urgentemente necessari cibo e alloggi
di Redazione
ROMA - Il governo del Myanmar stima che nello stato di Rakhine - nell’ovest
del paese - oltre 35mila persone sarebbero ormai sfollate a seguito del
protrarsi della violenza locale. Operatori dell’Alto Commissariato
delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) si sono recati nei villaggi
colpiti e hanno individuato gruppi di persone sfollate urgentemente
bisognose di cibo e alloggio.
Le autorità del Myanmar hanno autorizzato i team di operatori umanitari
a valutare la situazione e le necessità nelle aree colpite dai disordini
cominciati quasi 2 settimane fa. Negli ultimi 2 giorni il personale
dell’Agenzia ha effettuato visite inter-agenzie in diversi villaggi,
nelle municipalità di Myebon, Mrauk-U e Minbya, a est e a nord-est della
capitale di stato Sittwe.
In tutti i villaggi visitati erano presenti la polizia e l’esercito.
Dai colloqui degli operatori UNHCR con gli sfollati è emerso il timore
di essere attaccati se le truppe dovessero lasciare l’area. Il
personale medico che ha preso parte ai team è riuscito a curare molti
dei feriti, tra cui persone che presentavano ustioni, ferite da arma da
fuoco e da freccia. Vi erano anche diverse neo-mamme - 14 in 2 villaggi
- che hanno dichiarato che la loro gravidanza era conseguenza di
violenze e di avere difficoltà nell’allattamento. Alcune famiglie
hanno poi affermato di aver abbandonato i propri bambini al momento
della fuga. Tra i minori che sono riusciti a mettersi al sicuro, molti
erano malnutriti.
La maggior parte delle persone sfollate incontrate dall’UNHCR diceva
di aver bisogno di cibo e materiale per gli alloggi. Le agenzie
umanitarie - tra cui l’UNHCR - hanno quindi inviato cib
o e teloni di
plastica, ma le necessità da soddisfare sono ancora molte.
Il villaggio di Pauk Taw Nagara al momento accoglie oltre 1.500 persone
fuggite da un villaggio vicino. Gli sfollati si sono insediati in una
scuola e ricevono assistenza dai membri della comunità locale.
Riferiscono di avere pochi utensili per cucinare, tanto da doversi
organizzare in turni per cucinare. Molti non riescono a consumare il
primo pasto se non nel tardo pomeriggio.
Altre diverse migliaia di persone hanno cercato rifugio negli esistenti
campi per sfollati vicino Sittwe. Preoccupate per il sovraffollamento in
tali siti, le autorità sono impegnate nella ricerca di altre aree per
accogliere il nuovo flusso di persone. Mercoledì scorso le stesse
autorità hanno trasferito un gruppo di 680 persone arrivate a Sittwe a
Sin Tet Maw, più a est. Le operazioni di trasferimento hanno avuto luogo
su 15 imbarcazioni. Il gruppo è andato ad aggiungersi a circa 3.700
persone che avevano già cercato rifugio nell’area. L’UNHCR ha
ottenuto l’accesso per valutarne le necessità .
Nell’ambito dell’intervento inter-agenzie nello stato di Rakhine,
l’UNHCR sta inviando ulteriori teli di plastica, zanzariere e coperte
in aree come Myebon, Kyauk Taw, Rathedaung e Pauk Taw. Tutta
l’assistenza viene fornita garantendo il principio di imparzialità ,
indipendentemente dal background dei beneficiari o dalla loro origine
etnica.
L’ultima ondata di disordini ha portato a 110mila il numero totale di
persone sfollate a causa della violenza locale nello stato di Rakhine
dal giugno di quest’anno. L’UNHCR ha unito la propria voce a quella
della comunità internazionale nel fare appello per un immediato ritorno
alla calma tra le comunità .
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