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All'Università di Foggia va il prestigioso "Premio Gubbio 2012"




di Alba Subrizio
FOGGIA - Un ambito e prestigioso riconoscimento quello giunto da Gubbio all'Università degli Studi di Foggia. In una conferenza stampa tenutasi questa mattina nel Dipartimento di Studi umanistici, il Magnifico Rettore, Giuliano Volpe, il direttore Saverio Russo, l'architetto Michele Stasolla e Claudio Grenzi (editore) hanno esposto i progetti grazie ai quali l'università si è accreditata la menzione d'onore al "Premio Gubbio 2012", promosso dall'Ancsa (Associazione nazionale centri storico-artistici) per la conservazione attiva e la rigenerazione del patrimonio storico-culturale, nonché riuso fisico e recupero funzionale di tale patrimonio. L'università di Capitanata è stata tra le più 'virtuose' e sapienti (insieme a città quali Firenze, Roma, Grenoble, Lubiana e Anversa) nel saper progettare il riuso e il recupero degli edifici situati nel centro storico, creando un vero 'campus urbano a rete', così come si evince dalle motivazioni del comitato scientifico del Premio: «L'Università di Foggia, a differenza di quanto avvenuto negli anni più recenti per molte altre università italiane, ha perseguito il disegno di tenere nella città le sedi dipartimentali e i servizi agli studenti, utilizzando edifici già esistenti e gradatamente abbandonati». In particolar modo i progetti di riqualificazione presentati dall'università riguardano la Caserma Miale, da riconvertire per la sistemazione del Rettorato e degli uffici amministrativi, l'ex palestra Gil (Gioventù italiana del Littorio) di via Galliani e l'ex piscina-palestra Gil di via Ammiraglio da Zara, che ospiteranno rispettivamente la biblioteca interfacoltà e laboratori di ricerca. A ciò si aggiunge, come ha osservato il rettore Volpe la speranza di una prossima pedonalizzazione di via Arpi, al fine di trasformarla in una vera "strada della cultura e delle arti". «Sono oltremodo orgoglioso e fiero di questo riconoscimento, che esprime al meglio la volontà dell'Università di Foggia di essere parte integrante della città anche nelle politiche territoriali e di recupero» dichiara Giuliano Volpe, che in seguito pone l'accento sulla difficile e lenta burocrazia cittadina e non solo. Sulla stessa linea di pensiero l'intervento del prof. Saverio Russo che asserisce: «Il nostro Dipartimento è un esempio di ristrutturazione e riqualificazione di un'area sottoutilizzata. Ci siamo da sempre battuti affinché l'università stesse in centro, ciò non solo per un recupero degli immobili ma soprattutto per una riproposizione delle funzioni. Difatti lì dove c'è degrado architettonico ben presto si affianca anche il degrado sociale». Dulcis in fundo l'architetto Stasolla grazie alla competenza di Claudio Grenzi, ha presentato un particolare progetto riguardante la recinzione del Dipartimento di studi umanistici, ovvero un rivestimento in acciaio corten decorato con vari simboli iconografici della storia della Daunia.




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