Bersani è il candidato premier "Lavoro per cambiare il Paese"
di Redazione
ROMA, 3 Dic. (AGI) - La vittoria di Pierluigi Bersani sullo sfidante Matteo Renzi e' stata netta: il segretario del Partito democratico ottiene al ballottaggio oltre il 60 per cento dei voti mentre il sindaco di Firenze si ferma di poco sotto al 40 per cento. "E' stata una splendida pagina di democrazia, una bellissima avventura", ha detto il segretario arrivando alla sede del Pd. "La prossima avventura e' il governo, ma il governo del cambiamento - ha sottolineato - ci si mette a lavorare per allestire il profilo di cambiamento".
Renzi, arrivando di buon mattino in Comune, non nasconde l'amarezza, dicendosi "dispiaciuto", ma sottolineando che "il risultato politico c'e'" e che "straperdere al ballottaggio era largamente prevedibile". Tanto che "una settimana prima del primo turno", spiega, si era accorto che la distanza dal segretario del partito era divenuta ormai incolmabile. Il dispiacere deriva, semmai dai sondaggi che a meta' ottobre "erano ottimi". Partita finita, comunque, "sono in modalita' off", dice congedando i giornalisti. Si dice sereno anche Lino Paganelli, delegato di Matteo Renzi al coordinamento nazionale per le primarie. "Sono sereno" spiega, per poi aggiungere di non credere ad eventuali rappresaglie dei vincitori sui vinti: "Non penso che ci saranno prigionieri. Non conviene a nessuno fare la battaglia interna per cancellare gli sconfitti, perche' questa pluralita' e' una ricchezza". Per non disperdere il 'tesoretto' di consensi che si e' aggregato attorno a Renzi, i comitati che lo hanno sostenuto non chiuderanno. Parola di Roberto Reggi, coordinatore delle primarie per il sindaco di Firenze: "I comitati Renzi sicuramente resteranno aperti. Siamo riusciti a coinvolgere piu' di un milione di persone, non si puo' disperdere tutta questa gente che non era piu' interessata alla politica e che e' ritornata con grande passione. Per consolidare questa rete dobbiamo fare in modo che questo progetto che abbiamo proposto trovi spazio nel progetto di governo, altrimenti - osserva - ci sarebbe ancora piu' disaffezione e questo non conviene a nessuno. Il segretario lo sa bene". Parole a cui risponde indirettamente Stefano Fassina, responsabile economico del Pd e bersaniano di ferro: "Il programma di governo rimane in capo a chi ha vinto le primarie, e le ha vinte in modo netto. Ovviamente si terra' conto di un risultato importante avuto da Renzi che pero', mi pare, si sia molto qualificato sul terreno del rinnovamento, piu' che dei contenuti programmatici".
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