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Capodanno, sui 'botti' linea dura in regione: Bari fa da apripista

di Redazione

BARI, 22 Dic. (ADNKRONOS) - Anche quest'anno parte in anticipo a Bari ed altri Comuni della Puglia, tra cui Brindisi, la ''crociata'' contro i botti e i petardi che possono mettere a rischio l'incolumita' delle persone o provocare danni al patrimonio pubblico e privato. Inoltre le conseguenze negative sono il deturpamento del decoro urbano ed i danni agli animali ai quali le esplosioni provocano spavento. Quest'ultima motivazione negli ultimi due anni ha iniziato a diffondersi nelle motivazioni delle ordinanze. Apripista e' stato il sindaco di Bari, Michele Emiliano, che ha disposto con largo anticipo, gia' dall'Immacolata e fino a tutto il 1° gennaio 2013, sia il divieto di vendita, in forma ambulante e non, di ogni tipo di fuochi d'artificio (anche quelli di libera vendita) sia l'utilizzo e l'accensione di ogni tipo di fuoco d'artificio a chiunque. Le sanzioni vanno da 25 a 500 euro. Il provvedimento e' motivato da Emiliano anche con la sostanziale inosservanza delle minime regole per cui ''a nulla sono valse finora le innumerevoli campagne mediatiche e gli appelli per disciplinare un uso responsabile di ordigni e prodotti pirotecnici''. Invece e' per un tempo ridotto, anche se si tratta del ''clou'' di fine anno, l'ordinanza del sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, che ha emesso un'ordinanza con cui si vieta ''ogni tipo di sparo in luogo pubblico di qualunque tipo di fuoco'' nei giorni del 31 dicembre e dell'1 gennaio. Altri Comuni stanno seguendo a ruota. Come avvenuto a Bari, anche ad Altamura il sindaco Mario Stacca ha ordinato il divieto di accendere fuochi d'artificio, petardi e mortaretti per tutto il periodo delle feste mentre ad Andria apposito provvedimento per tale scopo e' stato richiesto dall'organizzazione animalista Oipa che ha proposto al sindaco Nicola Giorgino di ordinare il divieto di accensione di fuochi per non provocare spavento e disorientamento agli animali, domestici e non. Nel capoluogo divieto di vendita già dall'Immacolata e fino a tutto il 1° gennaio 2013. Le sanzioni vanno da 25 a 500 euro.



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