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Crisi: Ilo, nel mondo bruciati 13 milioni di posti lavoro donne

di Redazione

ROMA, 11 Dic. (AGI) - La crisi ha aumentato il divario occupazionale tra uomini e donne e ha distrutto 13 milioni di posti di lavoro per le donne. E' quanto emerge dal Rapporto dell'Ilo 'Global Employment Trends for Women 2012'(Tendenze globali dell'occupazione femminile 2012) prodotto in collaborazione con Un Women. Dal 2002 al 2007 il tasso di disoccupazione femminile e' stato del 5,8% a fronte del 5,3% di quello maschile e la crisi ha aumentato questo gap dallo 0,5 allo 0,7%. E secondo il Rapporto dell'Ilo, la situazione non migliorera' nei prossimi anni. Nel 2012, la percentuale di donne con impieghi vulnerabili era del 50% e quella degli uomini era del 48%: queste differenze sono piu' ampie in NordAfrica (24%) e in Medio Oriente e Africa sub-sahariana (15%). Il Rapporto dell'Ilo fa un'analisi delle differenze di genere dal punto di vista della disoccupazione, occupazione, partecipazione alla forza lavoro, vulnerabilita' e segregazione professionale e settoriale. In base a questa analisi, globalmente, prima della crisi, le differenze di genere in termini di disoccupazione e rapporto impiego-popolazione si stavano attenuando. La crisi ha invertito questa tendenza nelle regioni piu' colpite. Nei paesi industrializzati, la crisi sembra aver colpito maggiormente gli uomini che lavorano nei settori legati al commercio rispetto alle donne che lavorano nel settore sanitario e dell'istruzione. Nei paesi in via di sviluppo, al contrario, le donne sono state colpite piu' duramente nei settori legati al commercio. "Benche' le donne in tutto il mondo contribuiscano all'economia e alla produttivita', esse continuano ad affrontare molti ostacoli che gli impediscono di esprimere il loro pieno potenziale economico. Questo non solo inibisce le donne, ma costituisce un freno per la performance economica e la crescita", ha dichiarato Michelle Bachelet, Direttore Esecutivo di UN Women, che ha contribuito al rapporto. "Garantire pari opportunita' alle donne e agli uomini non e' solo la cosa giusta da fare, ma e' anche una strategia economica vantaggiosa", ha aggiunto.



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