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Legge stabilità: scontro Pdl-Pd, Fini vuol chiudere venerdì

di Redazione

ROMA, 19 Dic. (AGI) - Continua il braccio di ferro alla Camera tra Pdl e Pd sulla legge di stabilita'. Nel corso della conferenza dei capigruppo, Fabrizio Cicchitto ha chiarito che il suo gruppo si riservera' di usufruire di tutti i tempi consentiti dal regolamento. Dura la replica del Pd. Ma il presidente della Camera Gianfranco Fini ha ribadito la sua intenzione di fare il possibile per chiudere venerdi'. "E' doveroso che tutti leggano le prerogative che il regolamento assegna al presidente della Camera in materia di approvazione di un provvedimento, specialmente in terza lettura", avrebbe detto il presidente della Camera. Il Pd, dal canto suo, ha stigmatizzato l'atteggiamento del Pdl che ha anche fatto slittare a domani il decreto elettorale. "Si conferma l'ulteriore responsabilita' del Pdl", ha detto Dario Franceschini, "continua questo atteggiamento dilatorio. Non ci fanno fare un decreto in due articoli e non prendono nessun impegno sulla legge di stabilita'. Vogliono qualche giorno in piu' prima che scatti la par condicio per riorganizzare la macchina e questo sulla pelle del paese". Ma Cicchitto ha respinto le critiche. "E' stupefacente che si dica che stiamo tentando di dilazionare i tempi solo perche' abbiamo chiesto che il decreto firme sia esaminato in commissione oggi e vada in Aula domani", ha detto il presidente dei deputati del Pdl al termine della capigruppo. Tempo serve anche per la legge di stabilita'. "Il testo e' profondamente mutato in Senato quindi chiediamo il tempo necessario, in commissione e in Aula, per approfondirlo", ha spiegato, "questo non vuol dire ci sia il rischio di esercizio provvisorio, non vogliamo determinare una situazione di questo tipo".



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