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Berlusconi, 'assist' per Draghi al Colle; affondo contro Monti

di Redazione

ROMA, 15 Gen. (AGI) - Mario Monti e la procura di Milano. Sono i due 'avversari' di Silvio Berlusconi nella campagna elettorale 20013 giocata essenzialmente in video, tanto piu' se il 'salotto' e' considerato 'non favorevole', dopo l'exploit da Santoro che, a dire dei sondaggi e dello stesso Berlusconi, gli ha fatto guadagnare piu' di due punti. E nonostante continui a ripetere che il vero avversario da battere e' Bersani, il Cavaliere ormai quotidianamente non risparmia colpi bassi e attacchi a muso duro al suo successore a palazzo Chigi e a quella parte di "magistratura politicizzata" che e' una vera e propria "patologia della nostra democrazia da sconfiggere". E dopo aver lanciato ieri il sasso nello stagno sul nome da proporre per il Quirinale, senza tuttavia sbottonarsi, oggi il Cavaliere 'lancia' Mario Draghi per il Colle piu' alto. Anche oggi, nel mirino del Cavaliere finisce il Professore della Bocconi, derubricato a semplice "leaderino" per di piu' "sotto choc" a causa dei sondaggi non favorevoli. Non solo: per l'ex premier Monti "si presenta sotto le mentite spoglie di indipendenza, ma e' una protesi della sinistra, ha purtroppo rivelato che c'e' un patto segreto pre-elettorale con Bersani", confessando che col senno di poi "non avrei firmato la sua nomina a senatore a vita", che utilizza in modo "immorale". Quanto all'analisi sulla crisi, Berlusconi bolla come "mascalzonate" le parole del premier dimissionario, ribadendo che contro il suo governo c'e' stata "una congiura" per farlo cadere. L'altro fronte aperto e' con i magistrati: Berlusconi non nasconde la sua preoccupazione per i processi, "soprattutto se si svolgono a Milano", ma sottolinea che se le cose dovessero mettersi male "i miei elettori mi sosterrebbero maggiormente". Poi l'affondo: "I miei processi sono barzellette, mostruose macchinazioni per diffamarmi", e' "Ilda Boccassini che dovrebbe essere processata". E a conferma che la questione giustizia e' legata a doppio filo con le sue scelte, il Cavaliere rivela che la sentenza di condanna sul processo Mediaset e' "stata una concausa" del suo ritorno in campo e della decisione di togliere la fiducia a Monti. Nega di aver "mai chiesto un salvacondotto" e ribadisce che in caso di vittoria il candidato premier sara' Alfano, che potrebbe prendere il suo posto nel confronto tv con Monti e Bersani, anche se poi aggiunge: "in base alla legge elettorale il confronto andrebbe fatto tra capi delle coalizioni". Infine, in serata paragona la l'eventuale accordo da Vendola a Fini ai governi Prodi: "impossibile che possano governare" e torna a rivolgere l'appello al "voto consapevole per uscire dalla crisi".



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