Elezioni: Bersani convoca capilista, non allentare tensione
di Redazione
ROMA, 25 Gen. (AGI) - Un lungo incontro, una vera e propria chiamata alle armi. Pier Luigi Bersani ha riunito questa mattina alla sede del Pd i capilista per le prossime politiche e i segretari regionali. E a tutti ha dato un'indicazione chiara: "Non bisogna dare per scontata la vittoria". Non perche' il segretario non sia convinto di potercela fare, ma perche' teme che passi nell'opinione pubblica la sensazione che il Pd abbia gia' il successo in tasca. E se si allentasse la tensione, potrebbe esserci una dispersione del voto.
Ma nella riunione non sono mancati accenni anche allo scontro con Mario Monti e alla vicenda Monte dei Paschi. - "Battiamo il territorio fino all'ultimo voto, non si ingeneri l'idea che bene o male abbiamo vinto" e che non e' indispensabile votare Pd. "Non si puo' allentare la tensione", ha insistito Bersani a quanto riferito da alcuni presenti alla riunione, non si deve pensare che non valga la pena lottare per il Pd, ma che al contrario ogni voto e' piu' che mai utile per avere un risultato netto.
Dunque la mobilitazione deve essere massima, sia con il tradizionale porta a porta sia sul web. Ai candidati e' stato chiesto di usare parole semplici, che interpretino la vita quotidiano. Nessuna demagogia, ha avvertito Bersani, nessuna promessa inutile: il messaggio che deve passare e' che il Pd e' affidabile. Con i capilista, Bersani ha parlato anche dei temi piu' caldi e in particolare della crisi. Il segretario e' tornato anche sul tema dei conti pubblici e ha escluso per ora una manovra correttiva. E' sbagliato pensare a delle manovre correttive, non si risolve cosi' la crisi ma con interventi strutturali.
La ricetta anticrisi non e' l'unico argomento di scontro tra Bersani e Monti, che questa mattina ha puntato il dito contro il Pd per la vicenda Monte Paschi. "Gli diro' che non e' che scopre adesso i difetti che in tutto quest'anno non ha visto", ha spiegato Bersani con le stesse parole usate poi con i cronisti. Nel merito invece ha ricostruito la vicenda, tutta locale. A quanto riferiscono le cronache della primavera 2012, la giunta di Franco Ceccuzzi fu fatta cadere poco dopo che era stato deciso di chiamare Alessandro Profumo a sostituire Giuseppe Mussari. E chi mise in minoranza Ceccuzzi, sempre a leggere i giornali locali, furono i consiglieri comunali vicini ad Alberto Monaci, membro del consiglio di amministrazione di Mps dal 2009 al 2012 e oggi in lista con Monti.
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