Mps: assemblea; duello Grillo-Profumo, "buco da 14 miliardi"
di Redazione
SIENA, 25 Gen. (AGI) - "La banca e' solida e i correntisti e risparmiatori possono stare assolutamente tranquilli; non ci sono piu' cassetti segreti da aprire". Questo il messaggio che ai vertici del Monte Paschi di Siena preme sottolineare, al termine di un'assemblea fiume, oltre sette ore, un po' happening un po' sfogatoio per i piccoli azionisti, che ha approvato con il 98,75% di voti a favore l'aumento di capitale da 4,5 miliardi di euro. Un aumento necessario per ottenere i 'Monti bond' su cui far leva per risollevare il patrimonio della banca, ma che saranno rimborsati allo Stato, ha annunciato Profumo, per gran parte entro il 2015 e per il resto in brevissimo tempo, altrimenti sarebbero trasformati in capitale trasferito al Tesoro che diventerebbe nostro azionista di stragrande maggioranza". Sui derivati e' stata promessa completa chiarezza per la prima decade di febbraio, quando, ha detto Viola, "ci saranno tutti gli elementi per valutare l'impatto di questi strumenti, convocheremo un cda e daremo le cifre precise. Ma gia' a novembre abbiamo esaminato il tema e chiesto di aumentare i Monti bond di 500 milioni". Il licenziamento del precedente direttore generale, spiega, e' stato il presupposto per aprire i cassetti "ora a mia conoscenza non ce ne sono altri da aprire, ma prima devo finire il lavoro. Non siamo di fronte ai soliti derivati che si vedono a colpo d'occhio nei bilanci". Si tratta comunque di cifre, ribadisce Profumo, "che non mettono in discussione l'operativita' della banca, continuiamo a operare tranquillamente". Profumo si e' schierato deciso a difesa del Monte dei Paschi, parlando di "totale autonomia e indipendenza dalla politica", ma rivendicando anche che il suo compito sara' solo quello "di fare bene la banca e nient'altro, deluderemo chi ha pensieri diversi. Vogliamo generare valore per la comunita' senese, ma non saremo il terminale di nessuno". Tra le conseguenze la fine della sponsorizzazione per la squadra di calcio mentre quella per il basket rimane in bilico, e lo stop dei contributi alle contrade. In assemblea grande spazio ai piccoli azionisti, con interventi e siparietti; un socio ha invocato l'arrivo di un emiro a cui eventualmente dedicare un palio straordinario (ma Profumo delude "non sono previsti nuovi soci"), un altro invoca i fulmini sull'ex sindaco Ceccuzzi, un terzo invita il presidente della Fondazione Mancini a tornarsene al paese natio. Tra i politici, esponenti leghisti, Michele Boldrin di 'Fare per fermare il declino', Gianpiero Samori' di Mir, che propone di nazionalizzare la banca, e naturalmente Beppe Grillo. Non uno show il suo, ma un intervento composto, nei dieci minuti assegnati, in cui pero' riesce a dire che Profumo e' inadeguato al ruolo, che sul Monte bisognerebbe chiedere conto a tutti i segretari del Pd dal '95 a oggi, e che la banca presenta un buco di 14 miliardi. Profumo casca dalle nuvole "non capisco quello che dice, non so dove sia questo buco. Se si riferisce alla svalutazione dell'avviamento di Antonveneta l'abbiamo gia spesata nel 2011 e nella semestrale 2012": tutti pero chiedono a gran voce l'azione di responsabilita' verso ex amministratori e sindaci.
"Non sono timido e non tentenno - risponde Profumo - faremo tutto cio' che dobbiamo fare per evitare la decadenza dei termini, e valuteremo in modo approfondito le eventuali azioni da realizzare. Prima pero' devono esprimersi le autorita' e la magistratura, dobbiamo capire cosa fare ed evitare di procurare danni alla banca". Sull'azione di responsabilita' comunque la banca sarebbe supportata dalla Fondazione, il cui presidente, Gabriello Mancini, intervenendo per ultimo da' il suo placet se vi saranno elementi che la giustificano. Mancini promuove anche l'operato dei nuovi vertici, esprimendo apprezzamento per i risultati raggiunti e indica che la Fondazione agira' per mantenere l'indipendenza strategica della banca, continuando a svolgere il ruolo di azionista istituzionale. Sui derivati chiede di fare piena chiarezza, ma dice no a denigrazioni della banca. Sui temi piu' operativi l'a.d. Viola ha confermato i target di redditivita' al 2015, svelando che il cda di giovedi' ha approvato un piano di cospicue dismissioni di partecipazioni non strategiche. Prematuro parlare di dividendo, mentre l'avvio del 2013 e stato positivo per gli aggregati patrimoniali del Monte, prima naturalmente che esplodesse la vicenda derivati "ora speriamo di riprendere il percorso".
Nessun commento