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Il Foggia lascia il derby al Taranto che vince meritatamente

Traballa la panchina di Padalino messo sul banco degli imputati 

di Mario Schena

FOGGIA, 20 Gen. - Due stagioni fa a Foggia c'erano Zeman, Sau ed Insigne mentre il Taranto si giocava la serie B ai play-off. Se qualcuno all'epoca avesse ipotizzato che entrambe le squadre avrebbero giocato un derby in serie D sarebbe stato subito rinchiuso in un Istituto per la salvaguardia dell'Igiene mentale. Invece la cruda realtà le vede entrambe in quarta divisione e sopratttutto non in un ruolo da protagonista, ma mentre per il Foggia, visto il pari del Monospolis nell'anticipo, prima della partita era ancora accesa una flebile fiammella che rendeva viva la speranza del raggiungimento della zona play-off, per il Taranto fare punti significava solo ed esclusivamente allontanarsi dalla zona retrocessione. È' finita due ad uno per il Taranto, con gli jonici che, partiti male ed andati sotto di un gol, hanno avuto l’abilità e la bravura di non disunirsi e giocarsela fino alla fine legittimando la vittoria contro un Foggia svagato e poco concreto che avrebbe potuto approfittare del momento di sbandamento del Taranto dopo il gol del vantaggio e chiudere la partita. Grosse responsabilità le ha anche l’allenatore del Foggia incapace in corsa di effettuare i correttivi necessari per evitare che la sua squadra si sfaldasse minuto dopo minuto.Ma andiamo con ordine. Si inizia con qualche minuto di ritardo per riparare una rete e dopo il via il Foggia ci prova subito a farsi pericoloso prima con il suo cannoniere Giglio che da posizione decentrata impegna Maraglino alla respinta con i piedi e poi con Famiano che dopo uno scambio con Quinto entra in area e impegna il portiere rossoblu alla parata in tuffo. Il Taranto cerca di alleggerire la manovra ma è impreciso al momento dell’ultimo passaggio. Si fa comunque insidiosa la squadra jonica prima con Mignogna che al dodicesimo dal limite fa partire un gran tiro che Micale blocca con un volo plastico e poi con Molinari che calcia una punizione che sibila non lontano dal palo alla destra del portiere del Foggia. E’ il Foggia però ad andare in gol, al quarto d'ora, con Loiacono spintosi in avanti e bravo ad incornare magistralmente un calcio di punizione battuto da capitan Agnelli in maniera magistrale. Al ventiduesimo una punizione battuta male dal Foggia mette in moto un contropiede del Taranto concluso da Molinari che sfiora il palo alla sinistra di Micale. Il portiere del Foggia diventa protagonista assoluto del primo tempo salvando due volte la sua squadra dal pareggio con due uscite sui piedi di Gatto lanciato a rete e trovatosi a tu per tu con il numero uno rossonero che un minuto dopo si ripete intervenendo nuovamente sulle gambe di un avversario sbrogliando una situazione difficile nella propria area. Nel primo tempo non accade più' nulla e squadre negli spogliatoi accompagnate dagli applausi del pubblico. La ripresa vede le due compagini in Campo con lo stesso schieramento della prima parte della gara. Dopo soli tre minuti Maraglino e costretto alla respinta di pugni sulla conclusione da posizione decentrata di Coccia. Sull’altro fronte Micale è bravo, ancora una volta, a salvare arpionando la sfera dai piedi di Molinari lanciato in profondità molto bene da Stigliano. Giocano a viso aperto le due squadre vogliono entrambe la vittoria e la partita risulta piacevole sotto il profilo dello spettacolo. Al minuto numero dodici il Taranto trova il pari con Molinari che pesca il jolly dai venticinque metri con un tiro che toglie le ragnatele dall'incrocio dei pali dell'incolpevole Micale. Fuori Famiano e dentro il baby Leonetti per il Foggia, tra i due ben dieci anni di differenza. È proprio il nuovo entrato cicca clamorosamente davanti alla porta rosso blu un traversone che Giglio manda rasoterra dalla sinistra e che era da spingere semplicemente in porta. Il pareggio del Taranto fa sbandare il Foggia che perde in lucidità e con il passare dei minuti affiora anche la stanchezza che rende più difficile operare in velocità. Si grida al gol, ma il colpo di testa di Giglio è sull'esterno della rete. Padalino prova ad inserire forze fresche e manda in campo Tommaselli al posto dello stanco Coccia. La partita cala e la paura di perdere prevale sulla voglia di vincere, ma la squadra jonica ci crede più dei rossoneri e trova addirittura il gol del vantaggio grazie ad una conclusione di Gatto che sugli sviluppi di un calcio d'angolo quasi dalla linea di fondo mette in rete un pallone che lascia di stucco i rossoneri. Triplice fischio e tutti sotto la doccia per il Foggia la sconfitta ha probabilmente scritto la parola fine ad ogni sogno velleitario, mentre il Taranto è sembrato decisamente in crescita con un Gatto da categoria superiore.



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