La "Scelta civica" di Monti. Alla Camera tre liste con Fli e Udc
di Redazione
ROMA, 5 Gen. (AGI) - 'Scelta civica, con Monti per l'Italia'.
E' il nome scelto da Mario Monti per la sua lista che si presentera' alla Camera, in coalizione con Udc e Fli. Al Senato, invece, ci sara' un'unica lista, dal nome 'Con Monti per l'Italia', senza alcun riferimento alle parole 'Scelta civica'". Su sfondo bianco, e' disegnato un cerchio blu carta da zucchero. Sopra, in grigio, 'Scelta civica' e sotto, in blu, 'con Monti per l'Italia'. A dividere le due parti del logo, un nastro tricolore stilizzato. Il Professore sceglie un hotel romano del centro quale palcoscenico per lanciare la sua lista, ma arriva con circa 45 minuti di ritardo e si sottrae alle domande dei giornalisti.
Anche se alcune chiare indicazioni sui criteri per la selezione delle candidature tiene a specificarle: la sua lista alla Camera sara' "composta solo da esponenti della societa' civile e non da parlamentari". Al Senato la lista avra' esponenti della societa' civile e parlamentari. "Entro alcuni giorni - ha aggiunto Monti - indichero' i criteri di candidabilita' ai quali saranno tenuti coloro che intendono partecipare" alla lista "senza distinzione di liste. Questi criteri saranno piu' esigenti rispetto alle norme vigenti con riferimento a processi in corso su conflitto di interessi, sull'antimafia e sui limiti legati ad attivita' parlamentari pregresse di un massimo di due deroghe per lista". E ha aggiunto: "Ci sara' una lista della societa' civile senza parlamentari, una dell'Udc (immagino col nome di Casini), una di Fli (immagino col nome Fini)". Ma, soprattutto, Monti tiene a sottolineare che i "criteri" per la selezione delle candidature "saranno piu' esigenti rispetto a quelli attuali sulla candidabilita'", e riguarderanno, senza la possibilita' di alcuna deroga, condanne e processi in corso, conflitto di interesse e il codice deontologico antimafia. Per quanto riguarda invece i limiti legati all'attivita' parlamentare pregressa, Monti indica un massimo di due deroghe per ciascuna lista.
"Oggi - ha spiegato il Professore - sono in grado di annunciare la configurazione di forze sociali e politiche che intendono associarsi per presentare una nuova offerta politica". Monti inoltre ha espresso l'auspicio che "questa iniziativa contribuisca ad una politica migliore e anche ad avvicinare i tanti cittadini che dalla politica si sono allontanati".
Infine, il premier dimissionario si e' detto "lieto dell'apporto e dell'entusiasmo di Italia Futura, di Montezemolo, Casini, Fini, Riccardi e di tantissime espressioni della societa' civile". Ma anche dell'interesse dimostrato da "parlamentari di Udc, Fli" e di quelli del "Pdl e del Pd".
Monti, in serata ospite di Otto e mezzo, ha precisato che "non sono candidato e non e' nato un mio partito personale", ma si tratta di "un tentativo di avvicinare i cittadini alla politica", osservando che ora "c'e' uno scollamento fra cittadini e politica che e' insano. Spero con la mia lista di poter servire all'Italia". E ha confessato: la scelta di 'salire' in politica perche' "mi sarei sentito a disagio andando nella mia dorata nicchia al senato e vedere dissipare buona parte di quello che l'Italia ha costruito in quest'anno".
Infine, sulle differenze tra se stesso e il Cavaliere, replica: "Non so. Io non sentivo la necessita' personale di infliggere una tale svolta alla mia vita, non ho mai promesso soluzioni facili ai cittadini, ho chiesto sacrifici. Non voglio paragonarmi con nessun altro, ma voglio dare un contributo per migliorare le cose". Quanto a Silvio Berlusconi, in attesa di 'strappare' l'ok definitivo della Lega all'alleanza, spiega di non "aspirare al Quirinale". Nelle liste del Pdl, garantisce il Cavaliere, ci saranno "persone affidabili che non debbano far soldi con la politica ma che abbiano gia' una loro professione affermata, un loro reddito". L'ex premier ha poi rivolto "un accorato appello al popolo moderato" affinche' "non disperda il voto" e ha ribadito la promessa di abolire l'Imu e di abbassare le tasse qualora il Pdl tornasse al governo, eventualita' di cui si dice "certo, perche' gli italiani non vogliono la sinistra alla guida del paese con il suo carico di invidia". Un affondo al governo Monti, quando dice che l'aumento della criminalita' deriva dalle politiche di "austerita' e rcessione" messe in atto dall'esecutivo. Infine, l'ex premier stronca la legge sulla par condicio, definita "una truffa".
Nessun commento