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Eni: Scaroni, "nel piano 2013-2016 investimenti a 56,8 miliardi di euro"

Paolo Scaroni - ENI. (foto)

di Redazione

LONDRA, 14 Mar. (AGI) - Nel periodo 2013-2016 Eni ha in programma 56,8 miliardi di euro di investimenti "con un incremento a parita' di cambio euro/dollari di circa 1,6 miliardi di euro rispetto al piano precedente". L'incremento, si legge nella strategy, "e' in gran parte legato alle nuove opportunita' di crescita E&P, tra cui il Mozambico". Il piano di investimenti sara' sostenuto da una forte generazione di cassa, intorno ai 20 miliardi di euro all'anno nel periodo di piano, guidata dall'incremento della produzione E&P, il recupero graduale nelle attivita' middle e downstream, oltre 10 miliardi di dismissioni, comprese quelle di Galp e Snam e a un riequilibrio del portafoglio E&P". Eni, nel periodo 2013-2016, punta a "un alto tasso di crescita della produzione di idrocarburi, supportata da eccezionali successi esplorativi". E' quanto si legge nella strategy che l'ad Paolo Scaroni sta presentando alla comunita' finanziaria a Londra.

PRODUZIONE IN CRESCITA DI OLTRE 4% MEDIO ANNUO AL 2016

Crescita della produzione di idrocarburi media annua di oltre il 4%. E' quanto prevede il piano strategico di Eni 2013-2016 "in presenza di uno scenario di prezzi del petrolio di 90 dollari al barile". La strategia di crescita di Eni "si fonda su un sviluppo organico, grazie al significativo contributo di aree chiave tra le quali la Russia (Yamal), il mare di Barents, il Kazakstan, il Venezuela, il far est e la regione dell'Africa sub-sahariana". I progetti che entreranno in produzione nel periodo del piano strategico "aggiungeranno piu' di 700.000 boe al giorno di produzione entro il 2016: l'80% di questa nuova produzione verra' da progetti giant, mentre il 40% da ulteriori fasi di sviluppo di giacimenti gia' in produzione". Il tasso di crescita della produzione previsto oltre il periodo del Piano sara' di oltre il 3% annuo fino al 2022, sostenuto da un piano di progetti di sviluppo diversificati e sinergici e da un basso tasso di declino del 4% circa, ottenuto grazie a una gestione dinamica dei giacimenti e a un'intensa attivita' di ottimizzazione della produzione".

ENI: STIMA DIVIDENDO 2013 1,10 EURO, IN CRESCITA DI CIRCA 2%

Eni intende adottare una nuova politica di remunerazione degli azionisti, che prevede il ricorso "alla distribuzione di un dividendo progressivo e un nuovo programma di buyback". La sostenibilita' di un dividendo progressivo, si legge nel Piano strategico 2013-2016, "e' compatibile con lo scenario prezzi previsto nel Piano, una graduale ripresa della domanda di gas europea e fa leva sulla previsione di incremento dei flussi di cassa industriali prevista nell'arco del piano". Secondo questa policy e le previsioni per il 2013, "il Cda di Eni intende proporre un dividendo di 1,10 euro, con un incremento di circa il 2% rispetto al 2012". Il programma di buyback "sara' messo in atto a discrezione del management e solo al verificarsi di alcune condizioni. Queste includono, tra le altre cose, il mantenimento di un leverage ben al di sotto del limite massimo del 30% e una copertura totale degli investimenti e dei dividendi durante il periodo del piano strategico".

CRESCITA SOSTENUTA DA STRUTTURA PATRIMONIALE RAFFORZATA

Le prospettive di crescita strategica di Eni "sono sostenute da una struttura patrimoniale rafforzata, con un indebitamento netto a fine 2012 quasi dimezzato rispetto all'anno precedente, coerente con il nuovo profilo di business piu' esposto alle attivita' di exploration and production". E' quanto si legge nella strategy di Eni al 2016 che l'ad Paolo Scaroni ha presentato alla comunita' finanziaria a Londra. Eni "prevede di mantenere il leverage all'interno di una forchetta tra il 10% e il 30%, usando questa flessibilita' per assorbire le fluttuazioni temporanee del prezzo del petrolio, dei mercati e dei propri risultati di business".



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