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« Gelsomino Gianni, cognato di un malato di SLA, subito scarcerato»

La locandina dell' Evento. (foto)

di Redazione 

SAN GIOVANNI ROTONDO (FG), 10 Mar. - Abbiamo ricevuto in redazione la e-mail del Presidente dell’Associazione “Viva la Vita onlus Puglia” con sede a San Giovanni Rotondo (FG), Giovanni Longo, che si occupa per l’assistenza dei malati di SLA – Sclerosi Laterale Amiotrofica- e per il sostegno dei loro familiari, in merito ad alcune precisazioni rivolte al giornale “Il Quotidiano” di Foggia sull’incresciosa vicenda che poco tempo fa, metà febbraio 2013, vide protagonista un malato di SLA accusato di aggressione verso un medico della ASL di Manfredonia. Ve la proponiamo fedelmente. «Per fare chiarezza: precisazioni in merito all'articolo de "Il Quotidiano edizione Foggia" all'arresto del cognato di Giordano Gerardo. Descrivere in questo modo, il gesto del Gelsomino in occasione "dell'aggressione del Medico all'ASL di Manfredonia", è a dir poco UNA VIGLIACCATA. Se c'è stata violenza, la violenza è scaturita dall'atteggiamento indecoroso, ipocrite e a dir poco da maleducato del medico in questione. Dico questo (vedi Comunicato Stampa) in quanto, immediatamente prima, all'incontro (concordato dalla Commissione ASL) c'ero anch'io con Gianni Gelsomino e successivamente dopo aver riferito a Giordano Gerardo (Malato di SLA) l'esito dell'incontro, lo stesso e solo lui si è recato all'ASL a chiedere ulteriori delucidazioni. Vedendosi rispondere dal Medico, "e questo che è venuto a fare", "non hai capito che se vuoi i tuoi diritti ti devi presentare qui in carrozzella", tutto può subire un Malato, ma MAI e poi MAI si deve vedere calpestare la SUA DIGNITA' e da lì che è scattata "l'ira". Voi come vi sareste comportati??????????? Successivamente è arrivato Gianni Gelsomino, mandato dalla moglie di Gerardo perché preoccupata che il marito si sarebbe recato all'ASL e magari con le sue condizioni fisiche precarie, gli poteva succedere qualcosa di serio. Il Gelsomino vedendo la situazione già degenerata, è intervenuto a sostegno del cognato. Altra precisazione, NESSUNO è scappato al termine della rissa e ancor di più Gianni Gelsomino non si è reso irreperibile fino alla data dell'arresto di ieri 8 marzo, ma stava a Manfredonia come un qualsiasi altro cittadino alla luce del sole. Quindi NESSUNA LATITANZA da parte del Gelsomino, questo è bene rimarcarlo. A noi come Associazione di Malati di SLA, ci corre l'obbligo ricordare che, questa è la malattia più devastante e atroce che esiste, la storia è diversa da soggetto a soggetto e certamente la diagnosi di Gerardo non è tra le più belle. Con un pò più di attenzione e di professionalità, certamente tutto questo si sarebbe potuto, anzi si DOVEVA evitare, quindi descrivere in questo modo, persone che hanno voluto far valere i propri DIRITTI è assolutamente da disonesti e ci corre ulteriormente precisare che, la nostra Associazione difende i diritti di TUTTI i Malati, al di là della sua condizione sociale, della sua religione, del suo orientamento politico, della sua razza e ancor di più dei suoi precedenti. La nostra Ass. VIVA LA VITA ONLUS PUGLIA all'interno del dibattimento processuale, si costituirà parte civile e parte lesa a fianco di Giordano Gerardo e ci auspichiamo che, Gelsomino Gianni venga immediatamente SCARCERATO, in quanto non esistono i presupposti di inquinamento delle prove (chiarissime) e ancor di più di fuga. Sicuri che, la serietà che ha sempre contraddistinto la testata giornalistica "Il Quotidiano Italiano di Foggia", attraverso la firma dell'articolo della D.ssa Marica Croce, la stessa dia ugual visibilità a queste nostre considerazioni, grazie».



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