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'La Buona Politica' - Italiani al voto: Elezioni Politiche 2013 – Assalto alla baionetta o mediatica arte della guerra?

Elezioni Politiche 2013. (foto com.) ndr.

di Cosimo Imbimbo

BARI, 4 MAR. - Altro giro, altra ruota, sperando che sia quella buona, quella giusta per tutti quegli Italiani onesti e lavoratori che non vanno oltre la terza settimana... e non sono pochi. Il voto delle politiche 2013 si è rilevato un terremoto, tanto a livello nazionale quanto ai vari livelli locali. E' la prima analisi che si può fare è che si tratta, come era ampiamente prevedibile, un terremoto del quinto grado, quante sono le "stelle" del movimento fondato da Beppe Grillo tre anni fa. 

E allora perché non provare a vedere se ci sono margini di manovra? Già Bersani ha fatto delle avance ai grillini e la risposta di Beppe Grillo è sembrata più d’ordinanza che altro, ma Prodi (che scemo non è) per vedere se ci sono possibilità di ottenere l’appoggio del M5S non è andato da Grillo, ma da Gianroberto Casaleggio, deus ex machina del movimento a 5 stelle. Viene spazzata via la vecchia politica, vedi esclusioni super-eccellenti, arrivano facce nuove, per una nuova avventura parlamentare, speriamo ricca di buoni propositi annunciati ed infine concretamente applicati. Ingovernabilità: ora si presenta l'occasione per discutere quali possono essere le soluzioni da intraprendere a livello nazionale per governare il paese. Il quirinale media per una larga intesa basata sui programmi. Da notare che il paventato pericolo dell’astensionismo di massa molto temuto all’inizio della campagna elettorale non c’è stato. Gli italiani hanno avuto le idee chiare al momento del voto. Nel mezzo di una campagna elettorale infuocata che non ha escluso colpi bassi, gli italiani il voto hanno avuto modi di pensarlo e ponderarlo, e il risultato si vede. Uno zoccolo duro di centrodestra, un altrettanto solido zoccolo del centrosinistra e il folto gruppo di chi è deluso, ma vuole ripartire. Tre forze equilibrate, tre anime diverse e difficilmente conciliabili. Difficile che il risultato cambi, anche se ci saranno elezioni a breve. L’unica cosa che può cambiare è la legge elettorale. Senza parlare della delusione dei centristi, o come ironicamente ama definirli Berlusoni i “centrini”. Rispetto alle attese, la Lista Monti non ha calamitato molti fuoriusciti dal Pdl. 

Ci sono stati nomi importanti come l’ ex ministro Franco Frattini, Gabriele Albertini o Giuliano Cazzola, ma alla fine la maggior parte degli “azzurri” che sembravano intenzionati a lasciare Berlusconi per seguire il premier sono tornati sui propri passi, vuoi per la certezza di un seggio nel prossimo Parlamento, vuoi per gli equilibri del nuovo Centro ed il risultato è sotto gli occhi di tutti. – Inoltre, si è vanificato il grande entusiasmo che si è registrato con le primarie tra Bersani e Renzi con le parlamentarie che hanno portato solo guerre sui territori. Il cavaliere di Arcore pienamente soddisfatto da un lato per la prima volta teme seriamente l’aggressività mediatica di un avversario politico. Onore a tutti quanti ma per assicurare un minimo di continuità si dovrebbe (poniamo il condizionale) fare di necessità virtù, cosa in cui la nostra classe politica raramente ha brillato. Poi dai vincitori agli sconfitti: senza dubbio assai magro il bottino di Rivoluzione Civile, coalizione composta da Rifondazione Comunista e Italia dei Valori. La politica dei "tanti no" alla fine non paga, perché occorrono proposte e se il magistrato Antonio Ingroia ha dichiarato che andrà comunque avanti, per il collega "Tonino" Di Pietro la poltrona in Parlamento non c'è più. Le propspettive appaiono fortmente incerte ed ambigue in quanto le fragili basi di dialogo ne limitano i parametri dialettici. Sarà dunque un parlamento fortemente diviso a dover eleggere il nuovo Capo dello Stato e a dover varare, necessariamente, una legge elettorale migliore dell’ attuale Porcellum. 

Poi si tornerà a votare. Comunque il quadro politico così come lo conosciamo, rimescolando schemi e rapporti di forza, sembra rifiutare ogni analisi sensata, non resta da sperare nel classico “colpo di reni” d'italica virtù per rivedere un fioco raggio di luce in fondo al tunnell dello sconforto e dello spreco di tanta sporcizia amministrativa fino oggi esercitata. Ne vedremo di nuove, per il resto è semplicemente cronaca super masticata.



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