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Pd. Sì ad arresto di Berlusconi. Cavaliere. "Irresponsabili"

Silvio Berlusconi. (foto)

di Redazione

ROMA, 13 Mar. (ADNKRONOS/IGN) - Nonostante il monito 'pacificatore' di Napolitano in tema di giustizia, resta alta la tensione fra i partiti. A riaccendere gli animi è oggi Maurizio Migliavacca, senatore del Pd e coordinatore della segreteria del partito, che intervistato da Sky Tg24, a chi gli chiede se voterebbe a favore di un'eventuale richiesta di autorizzazione all'arresto nei riguardi di Silvio Berlusconi, risponde secco: "Se gli atti fossero fondati penso proprio di sì". L'intervento di Napolitano non è piaciuto a Beppe Grillo, che attacca nuovamente il capo dello Stato. "Povero Paese dove un presidente della Repubblica invece di andare in prima serata in televisione a condannare un atto eversivo di portata enorme come la triste sfilata di parlamentari negli uffici giudiziari, riceve Alfano (ex ministro della Giustizia...) al Quirinale il giorno dopo". Povero Paese - incalza Grillo sul suo blog - dove deputati e i senatori della Repubblica si umiliano in gruppo per il loro padrone e occupano un tribunale della Repubblica senza che nessuno intervenga, senza il minimo pudore. Come faranno a guardarsi in faccia?". I toni restano dunque accesi e le parole del senatore del Pd hanno scatenato l'immediata reazione del Pdl. ''Inaudite e gravissime" le considera il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone. "Migliavacca - aggiunge - scavalca l'Anm e sceglie una posizione incendiaria ed estremista. E' questo il modo di raccogliere il monito di ieri del presidente Napolitano?". Per il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, ''è evidente che Zanda sul tema della incompatibilità e Migliavacca sul tema di una eventuale futura richiesta di arresto per Silvio Berlusconi vogliono incendiare la prateria riportando il dibattito su un terreno totalmente diverso da quello auspicato ieri dal presidente Napolitano. E' evidente che ci troviamo di fronte alla irresponsabilità più pura e alla ricerca di tutti i mezzi che possano consentire di avere un voto grillino all'ipotetico governo Bersani''. ''Dal Pd arrivano reazioni deliranti - dichiara il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri - Si oscilla tra annunci di voto favorevole ad un arresto di Berlusconi che nessuno ha chiesto, quasi che lo si sollecitasse, e una minaccia di voto sulla ineleggibilità di Berlusconi. Si tratta di una condotta irresponsabile che non è tollerabile e che rischia di creare una autentica deriva democratica. La nostra reazione sarà durissima di fronte a comportamenti del Pd che ignorano le parole ed il ruolo di Napolitano". Per il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ''quelle dei vari soloni della sinistra che abbiamo ascoltato in questi giorni, - e che non ascoltano nemmeno le sagge parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano -, sul reciproco rispetto che deve esserci tra giustizia e politica e sull'indipendenza della Magistratura, sono solo parole di circostanza, vuote di significato, cieche di fronte alla realta' che e', indiscutibilmente, quella di una guerra di vent'anni dei magistrati di sinistra contro il presidente Silvio Berlusconi''. A intervenire, tra gli altri, è anche Daniela Santanchè. ''Migliavacca getta la maschera - dice - e sotto c'è il compagno bolscevico che ha orrore delle libertà borghesi e degli accordi con le forze socialdemocratiche''. Alle reazioni decise del Pdl replica Andrea Orlando, responsabile Giustizia del Pd: ''Sono reazioni strumentali. Noi ci comporteremo come per qualunque altra vicenda, valuteremo questo caso come tutti gli altri che riguardano un parlamentare. La linea del Pd - spiega all'Adnkronos - è quella che ha illustrato Migliavacca, che poi è la linea che abbiamo sempre tenuto: guardare le carte e poi decidere, senza alcun elemento di pregiudizio". Berlusconi intanto è tornato a farsi sentire in un'intervista a 'Panorama' pubblicata sul numero in edicola domani. "Corre voce che nel palazzo di giustizia di Milano si parli espressamente e senza vergogna di una 'operazione Craxi 2'. Non sono riusciti a eliminarmi con il mezzo della democrazia, le elezioni, e ora tornano a provarci attraverso questo uso della giustizia a fini di lotta politica. Sanno che sono io il vero ostacolo sulla strada della sinistra" afferma il Cavaliere. "Ora, anche se i miei avvocati sono di contrario avviso, io non voglio credere - aggiunge - che i miei giudici stiano correndo verso una condanna prestabilita. Nonostante tutto mi aspetto ancora giustizia, almeno da questa corte", dice riferendosi al processo sui diritti Mediaset. E parla della ''battaglia combattuta per ottenere, naturalmente, le stesse garanzie per gli esponenti politici della sinistra. E' una battaglia che non si può perdere, se non si vuole che l'Italia continui a essere un Paese in cui nessuno che si dedichi al servizio della politica possa vivere sereno. Questa sacrosanta battaglia, così indiscutibilmente giusta dopo ciò che è capitato a me in questi 20 anni, è una battaglia che vinceremo in nome della democrazia, in nome dello Stato di diritto, in nome della libertà". "I ripetuti comportamenti processuali di una parte della magistratura, che è mossa da un pregiudizio politico, non sono più tollerabili. La magistratura - attacca l'ex premier - si è trasformata da ordine dello Stato in un potere assoluto, onnipotente e irresponsabile. I magistrati si sono costituiti in correnti con chiaro orientamento ideologico e politico. Non si può più consentire che nei confronti di un protagonista politico di centrodestra possano scendere in campo pm appartenenti alla stessa corrente di sinistra e che poi anche il collegio giudicante sia composto da due o addirittura tre giudici appartenenti alla sinistra. Con me ci si è sempre comportati così e le conseguenze si continuano a vedere". Tenta di gettare acqua sul fuoco il ministro della Giustizia, Paola Severino, secondo cui il potere politico e quello giudiziario ''non possono e non devono trovarsi in posizione di ostilita' tra loro''. In una fase di ''eccezionale difficolta''', quello che serve, ha rilevato Severino, e' uno sforzo costruttivo perche' e' un momento ''di grande vuoto di poteri'', in una situazione in cui ''abbiamo un presidente della Repubblica in scadenza, il governo dimissionario, il Parlamento che ancora deve esprimere i punti di riferimento, i presidenti della Camera e del Senato'' e perfino ''l'assenza di un Papa''. Dura reazione del Pdl alla dichiarazione di Migliavacca: ''Parole gravissime e inaudite''. Grillo contro il Quirinale: "Povero Paese...". Vietti: ''Csm garante dell'indipendenza delle toghe''. Severino: "No ostilità tra poteri". Manifestazione Pdl, tensione al Csm: due togati lasciano l'aula. Processo Ruby, possibile sentenza il 25 marzo. Richiamo di Napolitano: "Evitare tensioni". Stefania Craxi all'Adnkronos: "Berlusconi teme fine di mio padre e ha ragione".



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