Lavoro. Saldo occupazionale 2012 negativo in Puglia
La crisi occupazionale in Puglia. (foto) |
“Basta con questa politica del rigore, si intraprenda con coraggio un percorso di sviluppo industriale garantendo la protezione sociale”
di Redazione
BARI, 10 Apr. - “Basta con questa politica del rigore che danneggia i ceti più deboli. Bisogna intraprendere con coraggio e determinazione un nuovo percorso di crescita economica, che possa ridare linfa ai consumi, chiave di volta per fomentare sviluppo e occupazione, cominciando dall’immediata cantierizzazione delle opere pubbliche già finanziate”.
Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia, commenta così i dati diffusi mensilmente dall’Istat, i quali hanno evidenziato nel corso del 2012 una crescita in Italia del tasso di disoccupazione, passato dal 9,6% di gennaio 2012 all’11,2% di dicembre 2012 (+1,6%). Rispetto alla media nazionale, il tasso di disoccupazione è cresciuto maggiormente nelle regioni del Mezzogiorno.
In Puglia, in particolare, il tasso di disoccupazione nel 2012 è cresciuto del 2,6% (dal 15,6% del primo trimestre al 18,2% del quarto trimestre 2012) per poi toccare il picco del +4,4% con la disoccupazione giovanile (in un anno, dal 37,1% al 41,5% del 2012). Nel contempo, la Puglia ha registrato nel corso del 2012 una riduzione assai significativa del tasso di occupazione di 0,9 punti percentuali (dal 44,3% al 43,4%) che, in numeri assoluti, statuiscono una perdita di 9.300 unità nel corso del 2012. In ordine al settore maggiormente in difficoltà nel 2012, si evidenzia quello delle costruzioni, che segna un passivo di 2.070 unità . A seguire, l’industria con meno 1.050 ed infine commercio ed altri servizi con un decremento di 670 unità .
Ancor più nel merito, la provincia di Bari è quella che presenta, con 3.800 unità , il maggior numero di defezioni. Seguono Lecce con 3.300, Foggia con 1.460 e quindi Taranto e Brindisi con 990 perdite a testa.
“Sono indicatori che fanno molto riflettere sul clima pesante che si respira nella nostra regione. La gente è mortificata dalla mancanza di lavoro e demoralizzata in vista di un futuro che non c’è. Pertanto occorrono, in tal senso, misure concrete di protezione sociale, che garantiscano a 360 gradi il sostegno al reddito delle famiglie e dei lavoratori pugliesi, affinché possano recuperare la propria dignità e la speranza in un domani occupazionale più sicuro”.
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