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Rapporti tra vicini all'interno del condominio e corretto approccio alle problematiche (Sette regole verso la felicita')

Marco Cavalli. (foto) ndr.

di Marco Cavalli

BARI, 21 Apr. - La gestione della vita nel condominio è una gran noia, è fatto risaputo. Chiunque di noi preferirebbe l'amputazione del mignolo destro piuttosto che partecipare all'assemblea con i condòmini: è lì infatti che s'annida il vicino cavilloso e ficcanaso, pronto sempre a polemizzare sulle sfumature, tanto disponibile e generoso con chi gli sta simpatico, quanto rancoroso ed iroso con chi invece non sopporta; è lì che s'incontra la condomina del piano di sopra, sì proprio lei, quella che ogni mattina, di primissima mattina, cammina per casa in tacchi a spillo, causandoci risvegli traumatici forieri di improperi irripetibili e censurabili. Non vorrei tuttavia addentrarmi in noiose vicende note a tutti i lettori che vivono in condominio. Scopo di questo articolo non è tanto quello di evidenziare i limiti della vita condominiale quanto, al contrario, esaltare l'importanza di un sano (e spesso non semplice) confronto tra vicini. Quanto sopra a vantaggio dell'obiettivo ultimo, proprio della comunione negli edifici: l'amministrazione dei beni comuni e la determinazione di azioni utili a garantire la conservazione (nel tempo) di del patrimonio immobiliare comune. Molto spesso, infatti, sono proprio i rancori personali tra vicini ad impedire e a paralizzare il concreto svolgersi dell'attività condominiale (che si forma tramite l'assemblea e si realizza tramite l'intervento dell'amministratore): se il sig. Luigi apre bocca, allora sarò io a contraddirlo; se il sig. Carlo presenta un preventivo per la sostituzione dell'autoclave idrica, allora sarò io a votare per un diversa offerta rassegnata da altra ditta; se la signora del piano di sotto stende i panni senza centrifugarli, allora io che abito al piano superiore la ripagherò con la stessa moneta causandole grande disagio. Questi atteggiamenti, alla lunga, non portano a nulla di buono e minano il sano andamento di quelle attività assembleari che, invece, con una diversa apertura mentale, potrebbero svolgersi regolarmente e con minori dissidi. Premesso che ognuno di noi ha qualcosa di meglio da fare che criticare i propri vicini di casa; premesso che la vita in condominio presuppone un minimo di partecipazione e di collaborazione alle comuni vicende ed un'adeguata comunicazione (che non trascenda in insulti, tanto per intenderci), suggerisco alcune regole di sana convivenza, per quanto scontate esse possano sembrare. Nulla di difficile, sono regole applicabili in qualsiasi ambito della vita; anche nei rapporti con il/la proprio/a fidanzato/a, con la suocera, con l'amico che non ci sta proprio simpatico. Ovviamente tali regole richiederanno un maggiore impegno e tempi di realizzo più lunghi in quegli edifici in cui si è arrivati alle querele tra vicini o laddove il classico "buongiorno" sia un lusso ormai passato di moda. Ma d'altronde la moglie ce la si sceglie, il vicino di casa no! Ecco le regole che io suggerisco di applicare: 1) osservare le vicende della vita in condominio in modo OGGETTIVO: questo nella consapevolezza che ognuno dei lettori non limiti la propria esperienza di vita nell'ambito del condominio e abbia di meglio da fare che litigare coi vicini; 2) affrontare le vicende della vita in condominio con atteggiamento orientato al RISULTATO: scopo delle riunioni assembleari non è infatti quello di litigare con i vicini ma bensì quello di RISOLVERE le fisiologiche necessità che la vita in condominio comporta: approvare i lavori di ristrutturazione straordinaria ormai rinviati da troppo tempo, installare i nuovi impianti antenna dopo l'ingresso del "maledetto/benedetto" digitale terrestre; 3) essere consapevoli dei LIMITI propri ed altrui: ognuno di noi è influenzato, nel proprio stato d'animo, da problemi che si porta dietro lungo l'arco della giornata. Molto spesso dietro una parola "espressa in modo sbagliato" si nascondono tensioni accumulate nell'arco di un lungo tempo, pregressi rapporti negativi, ecc. Se un vicino si rivolge a noi nel modo sbagliato, cerchiamo di rimanere tranquilli, capire chi abbiamo di fronte e trovare subito un chiarimento in modo civile. Molto spesso i limiti di comunicazione sono dettati dalla limitatezza culturale, caratteriale, umorale di chi abbiamo di fronte. Quindi non prendiamola sul personale se un vicino ci si rivolge in modo brusco o usando termini impropri (ovviamente nei limiti delle affermazioni ammissibili) 4) PARTECIPARE alle assemblee condominiali: spesso si sottovaluta l'utilità delle assemblee condominiali; discutere con i propri vicini in presenza di altri condomini aiuta a sdrammatizzare la tensione su questioni personali nei rapporti vicino-vicino. La presenza di terzi, in grado di intervenire, fornisce un utile elemento di confronto ed è l'occasione giusta per chiarire vicende che diversamente non verrebbero mai affrontate. 5) chiarire SUBITO, laddove possibile, eventuali problemi con il vicino: la mancanza di comunicazione e il reiterarsi di comportamenti sbagliati, alla lunga, determina violenti litigi tra condomini. Il vicino ascolta la musica ad alto volume? Se lo lascio fare e non gli comunico la mia necessità, difficilmente lui penserà di essere nel torto. Inoltre il reiterarsi di taluni atteggiamenti, non prontamente comunicati, determinerebbe nella vittima insane frustrazioni causa di stress emotivi e di improvvise esplosioni umorali. 6) COMUNICARE nel modo giusto ed appropriato; 7) in caso di DIFFICOLTA' chiedere l'intervento dell'amministratore di condominio LADDOVE POSSIBILE: personalmente ritengo inutile tirare in ballo l'amministratore di condominio il quale spesso non ha i poteri né mezzi per risolvere questioni afferenti i rapporti di vicinato. Tuttavia egli può essere un utile filtro in situazioni di incomunicabilità ed astio inveterato tra condomini. Da tempo affronto la questione della comunicazione all'interno dei condominii cui offro assistenza legale e consulenza. Ritengo che molto spesso le persone entrino in conflitto perché incapaci di comunicare e di affrontare i problemi nel modo giusto. Curiosità: ultimamente una lungimirante società operante nel settore delle amministrazioni condominiali ha istituito un corso di formazione riservato ai propri condomini; si insegna alle persone ad interagire in modo corretto ed appropriato all'interno del condominio. 

Marco Cavalli 
Avvocato in Bari 

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