Berlusconi. Riforme, la Convenzione e' tempo perso
Silvio Berlusconi. (foto) ndr. |
di Redazione
ROMA, 8 MAG. (AGI) - "L'idea della Convenzione e' nata da una proposta di D'Alema, poi confermata nel rapporto dei saggi e infine Letta l'ha confermata nel suo discorso in Parlamento. Io ho assistito al dibattito su chi dovesse essere il Presidente: tutto perso tempo, perche' non si fa che allungare i tempi e allora credo che il cambiamento debba esser portato avanti dal Parlamento stesso come dice l'articolo 138 della Costituzione in modo tale che si possa arrivare nel piu' breve tempo possibile" ad avere le riforme che servono. Lo ha detto Silvio Berlusconi a Mattino cinque.
Per il leader del Pdl, dunque, dar vita alla Convenzione per le riforme "e' tutto tempo perso", perche' e' un organismo "che non e' previsto dalla nostra Costituzione e richiederebbe dei tempi di approvazione che non farebbero altro che allungare il percorso per il cambiamento".
Per questo, Berlusconi propone che le riforme siano fatte dallo stesso "Parlamento, in modo tale che si possa arrivare nel tempo piu' breve possibile a un cambiamento vero che oggi e' urgente avere", conclude.
NON HO MAI MIRATO ALLA PRESIDENZA DELLA CONVENZIONE
L'ex presidente del Consiglio smentisce inoltre di aver mai mirato a presiedere la convenzione per le riforme. E spiega: "ho visto tutte le critiche mosse alla mia persona sull'eventualita' della mia presidenza della Convenzione. Ma io l'ho buttata li', era una battuta, scherzavo arrivando in Senato" con i giornalisti. L'ex premier insiste: "Stavo evidentemente scherzando, poi quando i giornalisti mi hanno chiesto se io avrei potuto presiedere la Convenzione, ho detto 'certo, sono il migliore'. Ma scherzi a parte io nel '94 sono stato il primo a parlare della necessita' di riformare la Costituzione e ho le idee chiare". Non solo, conclude, "abbiamo anche gia' una proposta di legge depositata in Parlamento".
"L'Italia - ha spiegato Berlusconi - non e' un Paese veramente governabile" per questo "e' necessario cambiare la Costituzione. Le riforme sono urgenti e si deve percio' dare al premier gli stessi poteri dei suoi colleghi delle democrazie occidentali, la decretazione d'urgenza e una sola Camera per approvare le leggi entro 190 giorni". Poi, "dimezzare il numero dei parlamentari" e riformare la composizione della corte costituzionale. "E' auspicabile che nel frattempo anche gli italiani imparino a votare: tutti danno la colpa di tutto ai poveri politici, io non mi ritengo tale, ma gli italiani dovrebbero imparare a votare".
IL GOVERNO VA AIUTATO, NON E' LOGICO DARGLI DIFFICOLTA'
Silvio Berlusconi sottolinea inoltre il momento particolare che vive il Paese e, quindi, le forze politiche devono "aiutare" il Governo e non "dargli difficolta'". "Non mi sembra logico - afferma l'ex premier - in un momento come questo in cui tutti devono fare il maggiore sforzo per il Paese, buttare difficolta' sul Governo che invece deve essere aiutato al massimo", conclude. Nel parlare della necessita' che le forze politiche facciano "il massimo sforzo" per il Paese, Berlusconi conclude sottolineando "il momento storico" che l'Italia sta vivendo con "centro destra e centro sinistra che si uniscono per dare il massimo sforzo per il Paese".
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