Imu, Letta: "No del PdL al decreto? Avanti per mia strada"
Il Presidente del Consiglio E. Letta. (foto) ndr. |
di Redazione
VARSAVIA, 17 MAG. - Aveva gia' detto di volersi comportare come un buon padre di famiglia, badando alle spese ma senza fare ulteriori debiti. Reduce da un incontro per preparare i prossimi Consigli europei (questa volta con il primo ministro polacco, Danld Tusk) e alla vigilia del Cdm sull'Imu e la Cig, Enrico Letta invita tutti a non riporre eccessive speranze sulle prime misure del governo. La premessa e' che "occorre agire", ma cio' che e' possibile fare ora e' solo prendere tempo, ovvero ulteriori cento giorni "per poter fare delle riforme". Il presidente del Consiglio fa sapere subito che quello di oggi "non sara' un decreto dei miracoli".
Il motivo: "Vogliamo fare scelte concrete, scelte con i piedi per terra, sapendo quello che possiamo fare". "Lo dico - e' la puntualizzazione del premier - a tutti quelli che, magari, cercheranno delle cose li' dentro e non le troveranno". "Questo decreto - ha sottolineato - serve a fare le riforme a favore delle imprese, delle famiglie, della lotta alla disoccupazione giovanile, delle ristrutturazioni ecocompatibili. Parleremo con tutti e cercheremo di dare risposte a tutti, sulle questioni imprese, sui terreni agricoli, sulla riforma degli strumenti di cassa integrazione. Speriamo di poter dare molte risposte. Ma non miracoli". Ci saranno le risorse per rifinanziare la Cassa integrazione, "stiamo poi lavorando per tagliare il costo dell'amministrazione pubblica". Poco importa se da Roma arrivino dal Pdl minacce di staccare la spina ad agosto se non verra' completata la riforma e dal Pd attacchi al Cavaliere che possono minare il percorso del governo. "Io - chiarisce subito Letta - vado avanti per la mia strada, ritengo che sia quella giusta, non mi faccio distrarre dal tema della giustizia". E neanche, aggiungono i suoi collaboratori, da ulteriori provocazioni o intimidazioni, "sto portando avanti il mio programma per il quale ho avuto la fiducia dal presidente della Repubblica". E nel programma non c'e' ne' la riforma delle intercettazioni, ne' la questione dell'ineleggibilita' del Cavaliere. Fonti parlamentari riferiscono che il premier ha sentito oggi Epifani con il quale ha un ottimo rapporto.
"L'esecutivo resta fuori da queste polemiche", osserva il presidente del Consiglio, concentrato piuttosto sulla partita europea, affinche' il 22 maggio e a fine giugno l'Europa decida sul serio di combattere quello che e' diventato "un vero e proprio dramma", per l'Italia e non solo, ovvero "la disoccupazione giovanile". Il premier si dice d'accordo con Hollande, "non c'e' nessun asse contro la Germania", "il rigore e' la condizione per poter varare misure sullo sviluppo". Allo stesso tempo, pero', Letta ribadisce che l'Europa per essere un successo deve "evolversi in positivo" e mettere in atto scelte finalmente concrete.
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