Letta. Eu: Seguire con fatti alle parole. Sì a lotta all'evasione
Il Presiidente Letta. (foto) ndr. |
di Redazione
ROMA, 21 MAG. (AGI) - "L'Europa deve far seguire alle parole i fatti. L'Europa e' in crisi di legittimita' anche perche' e' in crisi di efficacia concreta. Non serve stravolgere i trattati, ma noi siamo bloccati mentre Usa e Giappone intraprendono strade non convenzionali, senza dogmi". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, intervenendo nell'Aula del Senato. "Le sorti dell'Italia e dell'Europa - ha sottolineato il premier - sono indissolubilmente legate. I nostri sono due destini che si uniscono. L'Europa e' la bussola del cammino di questo governo, a condizione che la stessa Europa non si traduca in una gabbia di vincoli, regole e procedure che finiscono per limitare l'azione di tutti". Il capo del governo ha poi chiesto all'Europa fatti concreti su crescita e lavoro. Il Consiglio europeo deve decidere "una serie di misure sulla frode fiscale: non si deve dare tregua alla lotta all'evasione e alla frode, e servono misure che contrastino il riciclaggio. Su questo non sono ammesse timidezze".
"Il Consiglio europeo di giugno non puo' essere solo un vertice di routine, solo una photo opportunity con sorrisi tirati: serve un risultato pieno e concreto. Dopo il vertice di domani scrivero' una lettera a Van Rompuy perche' il Consiglio Ue di giugno discuta della disoccupazione giovanile. Servono, questa volta, misure concrete facili da spiegare e immediate da verificare". "L'abrogazione della procedura d'infrazione da parte della Ue, sarebbe un segnale importantissimo - ha spiegato Letta - vorrebbe dire che una una nuova rotta e' tracciata per l'Italia e per l'Europa. Per noi e' una priorita'". Se cio' avverra', ha aggiunto Letta, "l'Italia potra' disporre di una duplice forza politica: un'ampia maggioranza in Parlamento e il mantenimento in ordine della sua politica di bilancio". La chiusura della procedura di deficit eccessivo dell'Italia "e' una priorita' per noi, perche' cambiare obiettivo a un passo dal traguardo sarebbe vanificare i sacrifici degli italiani e sollevare nei mercati dubbi sulla nostra azione di risanamento. Ci riporterebbe all'ultimo banco, oggetto di scherno e di biasimo. Non possiamo permetterci tutto questo". Lo dice il premier, Enrico Letta, parlando al Senato.
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