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Calcio. Milan, "Non Evoluti" sorpresi ma fiduciosi

Alessandro Jacobone. (foto) ndr.

di Andrea Gussoni

MILANO, 6 GIU. - La permanenza di Massimiliano Allegri ha sorpreso e non poco i 'Non Evoluti', uno più importanti gruppi di tifosi del Milan. Alessandro Jacobone, leader incontrastato del movimento che ha preso il nome da una frase di Adriano Galliani, con Sportal.it spiega il perché. "Ero convinto, su basi molto concrete, che il tecnico livornese non sarebbe stato confermato - sottolinea -. A me tra l'altro non è mai piaciuto particolarmente vista la mancanza di un gioco nei suoi tre anni di permanenza sulla panchina del 'Diavolo'. Le formazioni che ha varato, poi, sono state spesso poco incisive e lo hanno costretto a cambiare in corsa: le sostituzioni, però, sono state spesso tardive". Il modulo che vedrà un fantasista alle spalle delle due punte sembra però quasi una imposizione dall'alto. "Non sono propenso all'esonero dell'allenatore durante il campionato, per cui mi auguro che Berlusconi, presa la decisione di confermare Allegri, lo lasci lavorare con tranquillità. Quello che più mi spaventa è la possibilità di una forzatura delle scelte del mister, che predilige il 4-3-3. Sarà necessario che la coesione di intenti sbandierata mediaticamente sia supportata da una campagna acquisti adeguata ma posso ricordare che quando il presidente non è così convinto della scelta operata si comporta di conseguenza: e se non investisse in calciatori di qualità? A centrocampo, con il modulo 'Silvio', sarà fondamentale un innalzamento del livello: puntare solo sulla classe di Montolivo sarebbe errato". La linea verde varata da Allegri parrebbe convincere l'esigente Jacobone. Che, però, mette i puntini sulle 'i'. "Sicuramente tra le prerogative dell'allenatore c'è quella di costruire in casa nuovi talenti e gestirli al meglio nella loro crescita. A dirla tutta, con De Sciglio si è trattato di un colpo di fortuna. Non tanto per le qualità del ragazzo, che sono notevoli, ma perché, a mio parere, il tecnico lo ha lanciato facendo di necessità virtù. El Shaarawy, invece, non può essere considerato un 'giovane', anagrafe a parte, vista la cifra che il club ha investito sul 'Faraone'. L'arrivo di Saponara mi stuzzica molto, essendo io un 'orfano' di Kakà e l'ex Empoli, nelle movenze, mi ricorda il brasiliano in maniera notevole". I 'Non Evoluti', in passato, hanno mostrato il proprio dissenso nei confronti di alcune scelte societarie non presentandosi allo stadio. Ma ora è previsto un cambio di strategia. "Il progetto sui giovani è sano e dobbiamo crederci - conclude il leader del gruppo, che conta migliaia tra 'affiliati' e simpatizzanti -: bisogna stare vicini alla squadra, non solamente sul divano, come qualcuno ci accusa di fare. E' vero anche che si può dare il proprio contributo quotidianamente seguendo con attenzione le vicende della casa rossonera attraverso i vari canali tematici, i mass media più in generale e i social come, per fare un esempio, il mio hashtag di twitter @nonevoluto su cui si può discutere appassionatamente del nostro Milan. Io, comunque, a San Siro, alla prima uscita del nuovo Milan ci sarò. Spero ci siano anche tre o quattro innesti di qualità".





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