Cina. La strage dei 119 operai "chiusi a chiave"
La fabbrica cinese in fiamme. (foto) ndr. |
di Redazione
PECHINO, 4 GIU. (AGI) - Un incendio in un allevamento di polli ha causato una strage nel nord-est della Cina. Almeno 119 persone sono morte e altre 54 sono rimaste gravemente ustionate nell'impianto di Dehui, nella provincia di Jilin. Il bilancio potrebbe essere piu' pesante perche' mancano all'appello ancora diverse persone fra le 300 che lavoravano nell'allevamento. Secondo testimoni citati dall'emittente CCTV, l'incendio e' scoppiato alle 6 del mattino ed e' stato preceduto da tre esplosioni causate probabilmente da una fuga di ammoniaca liquida. Il fatto che le esplosioni abbiano fatto la saltare la corrente elettrica ha reso ancora piu' difficile l'evacuazione.
Circa 3mila residenti della zona sono stati evacuati e nelle operazioni di soccorso sono impegnati piu' di 500 pompieri e 270 tra medici e infermieri. Di sicuro, un centinaio di operai dei 1.200 che vi lavoravano sono riusciti a mettersi in salvo, ha riferito l'agenzia Xinhua. Per molti, pero', la struttura prefabbricata che ospitava l'allevamento e' diventata una trappola infernale. Dopo la tragedia diversi familiari dei dipendenti si sono riuniti per protestare chiedendo di conoscere la verita' sulle cause dell'incendio con una rapida e chiara inchiesta del governo. Ingenti i danni economici all'azienda avicola, una delle maggiori della zona, che ogni anno produce 67.000 tonnellate di pollame. La produzione sarebbe comunque scesa nel 2013 a causa dell'influenza aviaria ricomparsa in Cina a marzo e che ha gia' mietuto 37 morti. Fondata nel 2009, la Jilin Baoyuanfeng Poultry serve oltre 20 citta' cinesi.
Nell'industria i polli vengono macellati e tagliati in pezzi, l'intera procedura richiede temperature basse e costanti e per assicurarle e' necessario utilizzare una serie di prodotti isolanti e infiammabili.
Il bilancio ancora provvisorio del rogo e' il piu' grave dal 2000, quando 309 persone persero la vita in una sala da ballo di Luoyan, nella provincia dell'Henan. L'incidente ha riacceso il dibattito sul livello di corruzione, sull'inefficienza delle strutture industriali e sui rischi che corrono ogni giorno gli operai cinesi sottoposti a durissime condizioni di lavoro, in ambienti poco sicuri.
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