Golden Gala. Il fulmine Bolt battuto da Gatlin. Bene Greco e Benedetti
Usain Bolt. (foto) ndr. |
di Redazione
ROMA, 6 GIU. (AGI) - Justin Gatlin e' il nuovo re di Roma.
Nella prova piu' attesa del Golden Gala, da quest'anno intitolato a Pietro Mennea, e' il 31enne velocista di Brooklyn a conquistarsi i titoli da prima pagina, battendo di un soffio un Usain Bolt insolitamente reattivo alla partenza ma ancora lontano dalla forma migliore. E cosi', sul traguardo dell'Olimpico, a trionfare e' l'ultimo campione a cinque cerchi dell'era pre-Bolt: 9"94 per lui contro il 9"95 del giamaicano.
"Non e' stato il mio miglior tempo ma e' una gara fra 'belve', dove tutti vogliono vincere, dove conta fare la miglior partenza, la miglior gara e arrivare primo al traguardo", se la gode Gatlin, bronzo a Londra e ancora imbattuto nelle cinque gare sui 100 disputate quest'anno, comprese quelle di Doha ed Eugene. "Ho fatto la mia partenza migliore ma qualcosa poi non ha funzionato, ho rallentato, ci lavorero' sopra - ha provato a spiegarsi Bolt - Le mie gambe non giravano come al solito, sto ancora lavorando su alcune cose". Ottavo, in 10"29, l'azzurro Michael Tumi. Applausi per Gatlin, ma applausi anche per Mohammed Aman che, approfittando dell'assenza di Rudisha, domina gli 800 come a Eugene, con tanto di primato mondiale stagionale: 1'43"61 per l'etiope, in una gara che vede chiudere in quarta posizione, col personal best, Giordano Benedetti. Tra i protagonisti della serata romana c'e' anche Amantle Montsho: la campionessa del mondo resta imbattuta sui 400 e centra anche il primato mondiale stagionale con 49"87, mentre chiude al nono posto, seppure col suo personal best (54"38), l'azzurra Yadisleidis Pedroso. E a proposito di Italia, nei 100hs vinti da Dawn Harper-Nelson (12"65) si difendono bene le nostre atlete: 5ˆ la fresca primatista Veronica Borsi (12"97) davanti a Marzia Caravelli (13"01), ottava Micol Cattaneo (13"07). Altro primato mondiale stagionale e' quello dell'etiope Yenew Alamirew nei 5000 metri (12'54"95), non molto lontano dal record del mondo stabilito proprio a Roma, nel '95, da Moses Kiptanui. Il triplo, orfano di Donato, incorona come a Londra Christian Taylor (17,08) ma ha di che sorridere Daniele Greco, che chiude alle sue spalle con 17,04, staccato di appena quattro centimetri: un bel risultato in vista dei Mondiali di Mosca. Bene anche Fabrizio Schembri, quarto con un 16,85 che gli permette di eguagliare il personale stagionale. Fra gli sconfitti illustri della serata si merita un posto Renaud Lavillenie che, reduce dal 5,95 di sabato scorso a Eugene, si arrende al bronzo olimpico Raphael Holzdeppe: 5,86 contro 5,91.
Altra sorpresa in negativo nei 200: tutti ad aspettare l'acuto di Allyson Felix e invece vince l'ivoriana Ahoure' in 22"36, con l'americana solo seconda in 22"64. "Ho avuto un problema alla partenza", si e' giustificata l'oro di Londra e due volte iridata. Ultima Gloria Hooper (23"71). Abeba Aregawi conferma il suo ottimo momento e nei 1500 chiude in 4'00"23 davanti a Genzebe Dibaba (per Margherita Magnani 14esimo posto e primato personale con 4'08"87). Nell'alto si dividono la vittoria la campionessa olimpica e mondiale in carica Anna Chicherova e la connazionale Svetlana Shkolina a 1,98, con la bella Blanka Vlasic, al rientro, terza con 1,95. Maluccio Alessia Trost, nona a 1,88 con tre tentativi falliti a 1,92. Tutto secondo pronostico nei 400 con la vittoria di LeShawn Merritt (44"96) e nel disco femminile che ha aperto la serata di gare, con la vittoria Sandra Perkovic: 68,25 per l'olimpionica di Londra davanti alla cubana Yarelis Barrios (64,41). Un altro oro dell'ultima Olimpiade, l'americana Brittney Reese, vince nel lungo sebbene con una misura lontana dal 7,25 di Doha: 6,99 per lei, sufficiente per beffare, per appena due centimetri, la connazionale Janay DeLoach Soukup. Solo quarta Yelena Sokolova.
David Storl, iridato a Daegu e argento la scorsa estate, con 20,70 si aggiudica la gara del peso, dove deludono il campione olimpico Tomasz Majewski (decimo con 19,68) e Reese Hoffa (quinto con 20,23), mentre sui 400hs altro sigillo per Johnny Dutch (48"31), con Leonardo Capotosti che chiude ottavo col personal best (50"48). Il giavellotto premia ancora una volta la tedesca Christina Obergfoll (66,45) davanti a Mariya Abakumova (64,03), nei 3000 siepi femminili Milca Chemos vince in 9'16"14, a Shubenkov i 110hs in 13"20.
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