Spazio pubblicità disponibile

Ultim'Ora

Ingroia. Lascia la magistratura per ragion di stato e.... Politica

Il P.M Ingroia. (foto) ndr,

di Cosimo Imbimbo 

BARI, 14 GIU. - L’ex pm di Palermo presumibilmente punito dal Csm, tolta la toga si avvia verso un destino specificatamente d'impegno civile dal sapore puramente rivoluzionario. Antonio Ingroia, nel giorno in cui annuncia le sue dimissioni dalla magistratura, lancia le sue accuse contro il Consiglio superiore della magistratura. "Il provvedimento del Csm è stato politico - spiega l'ex giudice - non c'è spazio per me e il mio modo di fare magistratura. Chi tocca certi fili muore. Non potevo aspettare le decisioni di merito della giustizia amministrativa che si sarebbe pronunciata a febbraio del 2014. Non potevo aspettare così tanto tempo". spiega che abbandona la toga a "malincuore", ma sottolinea che "non ci sono più le condizioni perchè la tenga ancora indosso". Al contrario, ci sono "gravi ragioni per le quali è venuto il momento di dedicarsi a tempo pieno all'attività politica". La decisione è stata maturata prima dell'avvio di procedura su Messineo: "Negli ultimi anni è cresciuto dentro di me il senso di estraneità rispetto alle logiche 'politiche' del Csm e alle timidezze e all'ingenerosità dell'Anm nel difendere i magistrati più esposti della procura di Palermo", era nell'aria, arriva a una settimana dall'assemblea nazionale che darà ufficialmente vita al suo nuovo movimento, Azione Civile. Ma la decisione non è indolore: «Sono così affezionato a questa toga che sarei rimasto in magistratura se mi fosse stata data la possibilità di mettere a frutto la mia esperienza ventennale di pm antimafia in Sicilia».





Nessun commento