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Siria. Nuova strategia Usa "armi ai ribelli e no-fly zone"

I Missili siriani. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 14 GIU. - Dopo mesi di incertezze e titubanza, sulla Siria si e' alla svolta. Gli Usa hanno annunciato nella notte italiana di avere le prove delle armi chimiche utilizzate dal regime e di aver deciso di fornire sostegno militare ai ribelli; adesso, secondo fonti occidentali in Turchia, gli Usa stanno studiano una 'no-fly zone' limitata nel tempo e nello spazio, vicino al confine con la Siria. Secondo il Wsj, la zona penetrerebbe per una quarantina di chilometri all'interno del confine siriano, imposta da aerei in volo dalla Giordania e armati con missili di lunga distanza aria-aria. La no-fly zone potrebbe aiutare gli sforzi occidentali a tenere sotto controllo i destinatari delle eventuali forniture di armi e anche a proteggere l'addestramento delle forze anti-Assad. Washington ha spostato missili Patriot terra-aria, caccia e piu' di 4mila soldati in Giordania la scorsa settimana, ufficialmente nell'ambito delle consuete esercitazioni militari, ma di fatto con il chiaro intento di avere truppe schierate in caso di necessita'. La Siria ha gia' definito "menzogne" e "falsificazioni" le accuse dell'amministrazione Usa, "una vagonata di bugie" e ha aggiunto che la decisione americana di fornire armi ai ribelli e' la prova del 'palese doppio standard' usato da Washington. Ma oggi anche il Regno Unito ha ribadito che il regime ha usato armi chimiche, tra cui il gas sarin; e Nato e Ue, insieme alla Cina, hanno chiesto al regime di consentire una missione ispettiva dell'Onu. La minaccia implicita di entrare nel conflitto siriano mette pero' Washington in rotta di collisione con Mosca. Obama cerchera di convincere il presidente Vladimir Putin quando lo incontrera' faccia a a faccia in Irlanda del Nord, a margine del vertice del G8. Intanto il Cremlino ha parlato per bocca del presidente Commissione Affari Esteri, Alexei Pushkov ("Obama sta prendendo la stessa deriva di Bush", ha detto ricordando "le bugie sulle armi di distruzione di massa" alla vigilia della guerra in Iraq); e anche attraverso uno strettissimo collaboratore di Putin, che ha liquidato le accuse come "non convincenti" e capaci pero' di ostacolare la via della pace. Chi esulta sono i ribelli: "E' l'inizio di una nuova fase" ha detto il portavoce del Comando Congiunto dell'Els, Fahd al-Masri,secondo il quale la decisione, per quanto tardiva, corregge gli "errori" del passato. E oggi emissari Usa e Ue incontrano proprio il capo dell'Els, Salim Idriss, in Turchia. FRANCIA, NO-FLY ZONE IMPROBABILE, SERVE VIA LIBERA CDS ONU Una fly-zone in Siria per aiutare gli sforzi occidentali a tenere sotto controllo i destinatari delle eventuali forniture di armi e' "improbabile" e, in ogni caso, "dovrebbe avere il via libera del Consiglio di sicurezza dell'Onu". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri francesi Philippe Lalliot commentando con i giornalisti gli annunci arrivati dalla Casa Bianche nelle ultime ore. "Il problema - ha detto Lalliot - e' che queste misure possono essere attivate solo con un'autorizzazione internazionale". Russia e Cita, ha poi ricordato il portavoce, hanno inoltre piu' volte usato il loro potere di veto per bloccare misure del Consiglio d sicurezza contro il regime siriano.





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