Lecce. Belloluogo, ieri e oggi
La brochure di Belloluogo. (foto) ndr. |
Una brochure realizzata dagli studenti della scuola secondaria di primo grado "Ascanio Grandi" di Lecce per raccontare la storia della Torre di Belloluogo
di Redazione
LECCE, 7 GIU. - Si chiama "Documentiamoci per scoprire il passato e il presente della Torre di Belloluogo", il progetto realizzato dagli studenti della scuola secondaria di primo grado "Ascanio Grandi" di Lecce, in particolare dalle due classi I G e III L.
Il progetto rientra nel Pon Valutazione e Miglioramento relativo all’anno scolastico 2012-2013. L’obiettivo era quello di riuscire a raccogliere una significativa documentazione sulla Torre di Belloluogo al fine di realizzare una brochure informativa. L’iniziativa, promossa dal Comune di Lecce, è stata coordinata dalla professoressa Maria Concetta Caione, referente del progetto.
I ragazzi, suddivisi in gruppi di lavoro, hanno messo in luce il passato e il presente dello splendido monumento che si trova nei pressi del Cimitero comunale.
Ecco alcuni passaggi che ritroviamo nella brochure realizzata dagli studenti dell’Ascanio Grandi: “La Torre di Belloluogo, che sorge a Lecce, poco di¬stante da Porta Napoli, sull'antica via per Surbo, fu edificata nel 1419. Tipica struttura militare del Trecento, di forma cilindrica, è alta quattordici metri ed é circon¬data da un fossato, colmo di acqua sorgiva in tutte le stagioni, superabile attraverso un ponte levatoio. Per la bellezza del luogo e per la ric¬chezza delle sue acque, venne usata anche come residenza dai Conti di Lecce, Raimondello Orsini e Maria d'Enghien, attenti mecenati che promossero la vita politica e culturale del Salento. La leggendaria Contessa di Lecce e Regina di Napoli amò trascorrere molto del suo tempo presso la sua prediletta Torre di Bel¬loluogo ed i suoi ‘giardini di delizie’. All'interno la Torre conserva ancora alcune stanze e una piccola cappella, nella quale sono presenti alcuni affreschi del XIV sec. che raffigurano scene della vita di Maria Maddalena, i quattro evangelisti, un Cristo benedicente e sette profeti. La torre fu sede della Zecca. In prossimità della Torre c'è un sistema di grotte sotterra¬nee, noto come il ‘Ninfeo della contessa Maria d'Enghien’ e un trullo del XVII secolo, esempio di costruzione rurale della Puglia meridionale”.
Ed ecco il riferimento allo stato attuale della Torre di Belloluogo: E’ come una ‘bella addormentata’ che aspettava di tornare a nuova vita. Il complesso è uno scrigno che racchiude tanti tesori naturalistici, architettonici, pittorici. Nel nome di Maria d’Enghien e a difesa della Torre è sorta l’associazione ideale Osservatorio Torre di Belloluogo che mira a far conoscere l’unicità e l’alto valore del complesso testimonianza del passato della città di Lecce
Il parco che circonda la Torre è un vero gioiello alle porte di Lecce: “E’ uno degli ultimi esempi (forse l'unico) degli orti periurbani che caratte¬rizzavano la zona settentrionale della città di Lecce fino ai primi anni del XX secolo. Lungo il percorso sono ancora vi¬sibili i numerosi pozzi e le cister¬ne utilizzate dai monaci Olivetani che hanno avuto in gestione e col¬tivato a lungo quei 12,7 ettari di terreno. Grazie ai recenti lavori effettuati, sono state sistemate le essenze come rucola, rosmarino e altre piante della macchia mediterra¬nea, e gli alberi, tutti autoctoni, tra cui carrubi, corbezzoli e ulivi”.
Insomma, concludono gli studenti, “la Torre di Belloluogo è una ec¬cezionale testimonianza storica di un ecosistema ambientale-ar¬tistico-culturale che non può e non deve essere alterato, inqui¬nato e distrutto e non può assolu¬tamente andare perduto”.
Nessun commento