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Accordo all'Expo su contratti flessibili Letta "modello nazionale"

Letta sui contratti flessibili. (foto) ndr.

di Redazione

MILANO, 24 LUG. (AGI) - Maggiore flessibilita' nel lavoro e un modello che potrebbe essere trasportato in ambito nazionale per i Grandi eventi. E' il senso dell'accordo firmato tra Expo 2015 Spa e i sindacati confederali, oltre ai rappresentanti di categoria, per disciplinare le modalita' di assunzione e impiego del personale in vista dell'esposizione universale del 2015. In totale saranno 18.500 i volontari impegnati, e circa 800 i lavoratori con contratti che spaziano dall'apprendistato allo stage, fino ai rapporti di lavoro a tempo determinato. A questi, si dovranno aggiungere i 325 impiegati che avra' a regime Expo 2015 Spa. L'amministratore delegato di Expo 2015 spa, Giuseppe Sala, sottolinea l'importanza della firma in quanto "si tratta di contratti in deroga rispetto alla normativa in vigore", mentre il focus del protocollo di intesa e' l'individuazione di un accordo sulle forme di flessibilita' destinati ai giovani. Tali saranno i 340 impiegati che verranno inquadrati con un contratto di apprendistato; altri 300 invece verranno assunti con contratti a tempo determinato, da pescare nelle liste di mobilita' o disoccupazione; infine i 195 stagisti, retribuiti con 516 euro al mese. Ai 18.500 volontari si arriva calcolando una media di 475 al giorno, impiegati per un minimo di cinque ore durante l'arco di una giornata, per una permanenza media di due settimane. L'intesa con i sindacati prevede anche la creazione di un Osservatorio che monitori il rispetto dell'accordo stesso, oltre alla costituzione di un comitato di coordinamento sui temi di sicurezza e legalita'. Sala si augura che "il nostro esempio trovi applicazione su un territorio piu' esteso, anche a livello nazionale". Un auspicio che fa suo anche il presidente del Consiglio, Enrico Letta. "Un'ottima intesa", dice il capo del Governo, che definisce "molto produttivo" il "contributo delle parti sociali". Per Letta, "sulla base dell'intesa raggiunta a Milano si puo' pensare a un modello nazionale". Secondo la Cgil, "l'accordo raggiunto oggi sull'Expo segna un passo positivo verso l'idea che anche a ragioni straordinarie si puo' rispondere con la contrattazione". La Cisl definisce l'intesa "un segnale importante e positivo" che "dimostra come le parti sociali riescono a individuare soluzioni contrattuali sulle materie del mercato del lavoro, dell'ambiente e della sicurezza senza la necessita' di incursioni legislative". Per la Uil, si tratta di "un accordo che regola come si lavora (apprendistato, contratti a termine), come si cresce professionalmente e umanamente (stage e volontariato), dando certezze alle imprese e ai lavoratori e sostiene nel concreto un'occasione importante di crescita qual e' l'Expo 2015". Soddisfatto anche il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini: "Le parti sociali", sottolinea, "hanno compreso l'importanza dell'evento internazionale come occasione storica per il Paese, soprattutto in termini di opportunita' per un rilancio dell'occupazione, dando prova di grande responsabilita'".





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