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Alfano, respinta la sfiducia Letta, ora basta ai complotti

Il Premier Letta e Alfano. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 19 LUG. (AGI) - "C'era una mozione di sfiducia. E' stata bocciata. Io sono soddisfatto". Angelino Alfano lascia il Senato e chiude cosi' il dossier della sfiducia nei suoi confronti per il caso Shalabayeva. Ma accanto a lui, sui banchi del governo a Palazzo Madama, c'era anche Enrico Letta ed e' molto chiaro il messaggio che, al di la' della querelle di queste ore, e' arrivato dall'inquilino di Palazzo Chigi. Il premier si rivolge a senatori e italiani chiedendo "piena fiducia nella mia determinazione". "Non ho alcuna intenzione di deludervi e non vi deludero'", assicura. "Rispetto alla conduzione del governo e alle battaglie politiche necessarie" per affrontare le emergenze del Paese "non vorrei - osserva Letta - che su di me si commettesse un errore di valutazione", ovvero che "la buona educazione venisse scambiata per debolezza". E cosi' e' vero che, nel merito della vicenda internazionale, la relazione del capo della Polizia, Pansa, "non fa sconti" nel ricostruire "fatti che nel 2013 non sono intollerabili" e che "non abbiamo intenzione di mollare la presa" perche' "ci sono ancora oscure motivazioni" ma a un certo punto Letta cambia registro e guarda alla sostanza politica della bufera che lo ha portato a Palazzo Madama accanto al vicepremier e suo ministro dell'Interno. "Basta - scandisce il presidente del Consiglio - con lo stato di precarieta' permanente. E' qualcosa che non mi appartiene come il tic costante del complotto e del mito del nemico brutto, sporco e cattivo nascosto dietro gli avversari politici". "Quando non possono essere trovate soluzioni immediate scegliamo e rivendichiamo la costruzione paziente" per arrivare alla risoluzione delle questioni sul tappeto e se "chi vuole logorare il governo parla di rinvii, io parlo di serieta'". E Guglielmo Epifani concorda: "Ora il governo deve andare avanti, impegnarsi per affrontare i problemi del Paese e, garantendo la massima trasparenza, ridare credibilita' a tutta la catena dei nostri servizi di sicurezza, anche per evitare che si possano ripetere fatti gravissimi come quelli che sono accaduti". Finisce tutto con la bocciatura della mozione di sfiducia, presentata da Movimento 5 Stelle e Sel, con 226 no, 55 si' e 13 astenuti. E con l'apprezzamento da parte di Silvio Berlusconi per le parole di Letta. E resta, nel Pd, la fronda di chi non ha condiviso il no alla mozione di sfiducia. Sono tre i senatori che non hanno votato, riferisce Esposito: Puppato, Ricchiuti e Tocci. Tre invece gli assenti, sempre secondo il senatore del Pd, gia' annunciati: Sollo, Mineo e Pezzopane (che sarebbe malata). La questione sara' affrontata nella riunione del gruppo di mercoledi'. "Se non saranno assunti provvedimenti io usciro'", dice Esposito. Zanda sembra pero' escludere conseguenze per i dissidenti.





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